LECCE – E’ stato assolto, perché il fatto non sussiste, Marco Farina, 29enne di Tricase, arrestato a ottobre scorso dai carabinieri con l’accusa di coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Nella sua abitazione i militari dell’Arma trovarono circa 1.300 foglie di marijuana, per un totale di 110 grammi. Erano state riposte all'interno di un vaso rettangolare, di quelli solitamente usati per piccole piante da tenere sul balcone o in giardino. Era stato lo stesso Farina poi a consegnare spontaneamente ai carabinieri una bustina con 3 grammi di erba tritata. In due vasi, invece, vi erano altrettante piantine di cannabis indica già privata delle foglie. All'interno di un contenitore di alluminio, infine, vi erano trentaquattro semi.

Il gup Carlo Cazzella ha assolto l’imputato al termine del giudizio con rito abbreviato in cui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione e una multa di seimila euro. Il giudice, infatti, ha accolto la tesi difensiva del legale di Farina, l’avvocato Tony Indino, che ha dimostrato, attraverso riscontri e prove tecniche documentali, come non fosse possibile contestare la coltivazione illegale di marijuana poiché le piantine sequestrate erano prive delle foglie. Non vi era, inoltre, nessuna prova della provenienza delle foglie sequestrate. Inoltre, attraverso i certificati, il legale ha provato lo stato di tossicodipendenza del suo assistito e che quindi la sostanza trovata dai militari fosse destinata a uso personale. Nessun riscontro (come la presenza di un bilancino, di soldi o di contatti con altri tossicodipendenti) poteva inoltre lasciare supporre un’attività di spaccio.