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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In cura dall'erborista morì per un tumore, archiviata l'inchiesta

Finisce in archivio l'inchiesta giudiziaria sulla morte di una donna, una 45enne di Corigliano, deceduta il 16 dicembre scorso per un tumore al seno con metastasi diffuse. Non è emersa alcuna responsabilità dell'erborista

 

LECCE – Finisce in archivio l’inchiesta giudiziaria sulla morte di una donna, una 45enne di Corigliano d'Otranto, deceduta il 16 dicembre scorso per un tumore al seno con metastasi alle ossa, allo stomaco e al fegato. A dare avvio alle indagini, era stata la denuncia del marito della donna scomparsa (assistito dall’avvocato Elio Maggio), che aveva ipotizzato che a causare il decesso fossero state le cure, a base di erbe e tisane depurative, suggerite alla moglie da un’erborista di un paese vicino a Corigliano.

“Non voglio che altre donne curate dall'erborista facciano la fine di mia moglie”, aveva dichiarato l’uomo nella querela-denuncia. Ad avvalorare questa tesi anche un diario che la 45enne aveva redatto, annotando le cure cui si era sottoposta. Un racconto circostanziato, che aveva portato a supporre che l’erborista avesse esercitato un forte potere sulla donna, tanto da tenerla soggiogata alle sue teorie e ai suoi consigli, anche quando la situazione sembrava precipitare e i dolori diventavano insostenibili. Dopo una notte di profonda sofferenza, la donna si decise a rivolgersi all'ospedale. Il 24 novembre la 45enne fu ricoverata nel “Vito Fazzi”. Era però troppo tardi e le sue condizioni di salute erano irrimediabilmente compromesse. Morì dopo due settimane nel reparto di Oncologia del nosocomio salentino.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, aveva aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione medica, per appurare l'effettiva responsabilità dell'erborista sulla scomparsa della 45enne. Le indagini, però, non hanno stabilito alcuna responsabilità tra la tragica scomparsa della donna e l’attività svolta dall’erborista. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto dunque l’archiviazione del procedimento, poi accolta dal gip. Si chiude così una drammatica vicenda su cui rimangono dubbi e lati oscuri.

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