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Cronaca

Omicidio di piazza Palio, un tris di esperti per valutare le facoltà dell'assassino

Sarà il direttore del dipartimento di salute mentale dell'Asl di Foggia,assieme a due consulenti, a stabilire la capacità di intendere e di volere di Salvatore Polimeno, alias Andrea, accusato dell'omicidio di Valentino Spalluto, assassinato il 2 agosto 2012 in piazza Palio. Secondo la difesa del 23enne, questi sarebbe affetto da patologie pregresse

LECCE – Sarà il professore Antonello Bellomo (direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl di Foggia) a stabilire la capacità di intendere e di volere e di stare in giudizio di Salvatore Polimeno (detto Andrea), 23enne leccese, accusato dell’omicidio di Valentino Spalluto, il 21enne originario di Surbo assassinato il 2 agosto 2012 in piazza Palio. L’incarico all’esperto psichiatra, il cui lavoro sarà affiancato dai consulenti della difesa e della parte civile, rispettivamente Oronzo Greco e Pompilio Palmariggi, è stato affidato nel corso dell’udienza dinanzi ai giudici della Corte d’Assise. L’avvocato dell’imputato, Elisabetta Cretì, ha chiesto che il suo assistito sia sottoposto a una perizia psichiatrica. Secondo la difesa Polimeno, infatti, sarebbe affetto da patologie pregresse.

Nel corso delle indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Carmen Ruggiero, sono stati raccolti una lunga serie di indizi nei confronti del killer, attraverso intercettazioni, tabulati telefonici e testimonianze. Fondamentale si è rivelata la deposizione di tre testimoni oculari, tre giovani tra i 15 e i 16 anni, che avrebbero riconosciuto Polimeno e hanno avuto il coraggio e la forza di raccontarlo agli inquirenti, rompendo quel muro di omertà che i loro stessi genitori avrebbero voluto preservare. un’indagine rapida e complessa, in cui ogni elemento è stato raccolto, analizzato e valutato in ambito probatorio.

Il pomeriggio del 2 agosto, verso le 16.45, Salvatore Polimeno avrebbe raggiunto piazza Palio con il suo scooter e, dopo aver fatto un paio di giri di perlustrazione, avrebbe parcheggiato la moto, impugnato la pistola calibro 38 ed esploso tre colpi, scambiando la vittima per Alessandro Leo, che lavorava nella stessa squadra del ragazzo di Surbo. Prima di sparare, però avrebbe sollevato la visiera del casco, rendendosi ben riconoscibile agli occhi dei giovani testimoni. Poi si sarebbe allontanato a bordo dello Scarabeo, noto nel quartiere per un asino degli Ultrà Lecce, tornando a casa dai familiari, che gli hanno sentito urlare: "Hanno ammazzato Leo!". È stata proprio uno dei suoi familiari, attraverso una telefonata anonima fatta il giorno dopo, a indirizzare ulteriormente i sospetti sul 23enne.

L'omicidio sarebbe scaturito nell'ambito di una violenta lite scoppiata tra Leo e Polimeno, per questioni legate, secondo gli investigatori, alla cessione di droga. Il 27, un paio di mesi prima dell'omicidio, avrebbe schiaffeggiato l'assassino, accusandolo di averlo imbrogliato, cedendogli meno eroina del dovuto. Uno scambio di persona che ha spezzato la vita di Valentino Spalluto.

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