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Venerdì, 19 Aprile 2024
Incendi e distruzione / Maglie

“Il Salento brucia, istituzioni indifferenti”: la denuncia delle associazioni

Una lettera appello firmata dai rappresentanti di realtà sportive di trekking, podismo e mountainibike, che evidenziano quanto l’emergenza incendi stia mutando il territorio. Solo ieri, l’Ente Parco aveva lanciato un allarme simile

LECCE – Vivono il territorio, attraversandolo quotidianamente con iniziative e attività sportive le associazioni di trekking, podismo e mountainbike, che, in queste ore, attraverso i propri rappresentanti hanno lanciato una denuncia sull’emergenza incendi nel Salento e firmato una lettera-appello.

Si tratta, nello specifico, di Asd Aps DieNneAvventura (Andrea Sansone), Asd Oreca Trekking (Oreste Casciaro), Asd Mtb Tricase (Marco Bartalini), Asd SportivaMente-Maglie (Fausto Agrosì), Ets Cammino del Salento (Federica Miglietta), Asd I Love Salento Trekking (Stefano de Donatis), Asd Speleo Trekking Salento (Andrea Nicolini), Pro loco Gemini Torre San Giovanni Torre Mozza Beach (Oronzo Ricchiuto), Asd Cicloclub Nociglia (Luigi Ruggieri).

La lettera si iscrive nella logica di quanto affermato già ieri in una propria nota dall’Ente Parco Otranto-Leuca-Bosco di Tricase: “Il Salento brucia – si legge -, insieme al territorio anche l’indifferenza delle istituzioni. Colpevolmente impreparati, e il tema di prevenzione e di dotazione di mezzi adeguati a fronteggiare gli incendi boschivi ogni anno sembra essere distrattamente dimenticato da tutti”.

“I motivi per essere preoccupati – scrivono - sono tanti, si ripetono ogni anno con l’inizio della stagione calda e, mentre gli incendi accidentali sono statisticamente improbabili, non lo sono, invece, i continui roghi dei campi tenuti male, degli alberi di ulivo colpiti da Xylella che costituiscono un tappeto rosso per il propagarsi delle fiamme”.

Le associazioni sottolineano come le amministrazioni comunali siano tenute, per legge, “a vigilare sulla manutenzione e pulizia dei terreni affinché non si creino condizioni favorevoli al propagarsi di incendi e roghi, e questo potere di controllo è esercitato poco, male, oppure nella maggior parte dei casi tardivamente. Un problema, questo, affrontato più volte negli ultimi anni e non sono mancate riunioni in prefettura (nel 2016, nel 2018) così come l’ultima dello scorso luglio”.

“Si vive, insomma – chiariscono -, un copione già visto troppe volte, già sentito bruciare sulla nostra pelle, pelle di chi come noi, presidenti di associazioni presenti e vive sul territorio, della nostra terra ne facciamo unico motivo di vanto e di orgoglio e i nostri passi, ora, sono passeggiate su carboni ardenti, delle orme sbiadite su un terriccio desolato, devastato dalle fiamme”.

Dopo quelle che chiamano “dolorose ricognizioni” sono seguite richieste a tutti gli enti comunali all’esercizio del potere di vigilanza in tema di prevenzione per attivarsi tempestivamente affinché “si possa intervenire più velocemente possibile nel tentativo di preservare le poche, pochissime aree ancora non dilaniate dai fuochi”.

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