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Cronaca Porto Cesareo

Inchiesta su voto di scambio, Albano: "Noi corretti. Si va avanti con questo governo"

"Sono estraneo agli episodi menzionati nell'avviso d'indagine", si difende il sindaco. "Non mi farò condizionare e andrò avanti con questa compagine". Ma il Pd provinciale chiede le dimissioni della giunta: "Fate passo indietro"

PORTO CESAREO - “Sono estraneo agli episodi cui si fa menzione nell’avviso d’indagine che mi è stato notificato nel pomeriggio di ieri 12 febbraio 2013, riferiti al periodo della campagna elettorale”. Così, Salvatore Albano, sindaco di Porto Cesareo, si difende in merito all’inchiesta dei carabinieri della compagnia di Campi Salentina, i cui primi dettagli sono emersi ieri. Sei, in tutto, sono gli avvisi di garanzia emessi nelle ultime ore per presunto voto di scambio.  

A questi, vanno aggiunti quelli precedenti avvisi, per i quali altri due indagati, il vicesindaco Antonio Greco e l’ex assessore alla Polizia municipale, Cosimo Presicce, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, nel recente interrogatorio.  

Il sindaco Albano, che ha affidato la sua difesa agli avvocati Pietro Quinto e Luigi Corvaglia, ha poi dichiarato: “Ho condotto la campagna nella massima trasparenza e nel rispetto delle regole. E gli stessi principi caratterizzano l’azione di governo della mia maggioranza politica. Respingo quindi, ogni tentativo, da qualunque parte esso provengam, di screditare la correttezza del sottoscritto e l’onorabilità della comunità di Porto Cesareo”.

“E’ per questa ragione – conclude - che non mi farò condizionare dall’avviso di indagine e continuerò a svolgere con la stessa compagine di governo, l’incarico che mi è stato attribuito dal voto popolare”. 

Fortemente critico il Pd provinciale, che, per voce del segretario, Salvatore Capone, chiede le dimissioni della giunta. “Glissare sulla questione e far finta che nulla stia accadendo è segno di gravissima irresponsabilità politica: le ultime notizie gettano fango sull’attuale amministrazione di Porto Cesareo delegittimandola. Ecco perché la giunta dovrebbe fare un passo indietro per il bene della città", chiosa  Capone.

“Non siamo giustizialisti, a decidere sugli sviluppi giudiziari della vicenda saranno ovviamente i magistrati. Ma – ha proseguito Capone –   è necessario che gli amministratori si assumano la responsabilità politica di fare un passo indietro rispetto a quanto è successo per il bene di Porto Cesareo. Perché, indipendentemente da quello che sarà l’esito delle indagini, la vicenda ha inflitto una profonda ferita alla morale e l’etica pubblica della cittadina che adesso amministrano”.
 
La presa di posizione del segretario rafforza dunque la tesi già espressa dal gruppo Pd di Porto Cesareo. “Saranno le autorità competenti  - ha fatto infatti sapere il coordinamento cittadino - ad accertare la verità e non saremo certo noi a violare il diritto alla presunzione di innocenza ma è incredibile che in un momento così drammatico e vergognoso della storia di Porto Cesareo l’intera amministrazione comunale, minoranza inclusa, non senta il dovere morale di dimettersi rimettendo nelle mani degli elettori il destino di Porto Cesareo”. Questa stessa dichiarazione è contenuta in una lettera ufficiale che il coordinamento Pd del paese ha inviato, oltre che al sindaco Albano, al prefetto Giuliana Perrotta. 

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