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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tragedia nella zona industriale. Precipita da un capannone, muore un 49enne

Il dramma nella tarda mattina, alla periferia nord di Lecce. Un operaio ha fatto un volo di diversi metri, per cause ancora sconosciute, e ha perso la vita. Sul posto, i sanitari del 118: ogni tentativo di salvarlo si è però rivelato vano. I rilievi sono nelle mani dei poliziotti e del personale dello Spesal

LECCE- Ha dell’assurdo. E’ drammatica la sorte toccata a un operaio, deceduto nella tarda mattinata, intorno a mezzogiorno,  dopo un volo di diversi metri da un capannone di nuova costruzione, all'interno di un cantiere edile. L’uomo - Maurizio Barabarossa, di appena 49 anni, originario e residente a Copertino,-  si trovava nella zona industriale di Lecce, quando ha perso l’equilibrio, per cause ancora sconosciute, ed è stato ingoiato nel vuoto. Drammatico lo schanto al suolo, tanto da non lsciargli scampo.

I colleghi, sotto choc, hanno immediatamente allertato i sanitari del 118, accorsi sul posto per prestare soccorso all’uomo. Il personale medico ha agito d’urgenza, ma per la vittima non c’è stato più nulla da fare. Il mezzo non è neppure partito dal cantiere in direzione del nosocomio. Ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato vano e non è rimasta che la constatazione del decesso.  Sul luogo dell’ennesima tragedia, ai contorni ancora sbiaditi, anche gli agenti di polizia della sezione volanti.

Gli uomini della questura, assieme al personale dello Spesal, stanno eseguendo una serie di rilievi per stabilire la dinamica dell’incidente e chiarire l'addebito delle responsabilità. Ultrori indagini proseguiranno nel corso delle prossime ore, nel tentativo di ricostruire se sia stata un'impalcataura a cedere, o se vi siano altri motivi all'origine dell'epsiodio.

I testimoni dell’accaduto sono stati già ascoltati dagli inquirenti, mentre il magistrato di turno presso la procura della Repubblica di Lecce, Donatina Buffelli, ha disposto il sequestro della struttura. La salma dell'operaio, intanto, è stata trasferita presso la camera mortuaria dell'ospedale "Vito Fazzi" del capoluogo salentino, in attesa che il pm disponga l'autopsia e conferisca l'incarico al medico legale.

Il luogo del fatale incidente sul lavoro

Le reazioni: "Mai sottovalutare la sicurezza nei cantieri"

Tutti ricordano che le indagini sono ovviamente ancora in corso per stabilire le modalità da cui è scaturito il terrificante incidente. Tutti, però, colgono oggi più che mai l'occasione per ribadire un concetto: con la sicurezza sul lavoro non si scherza.

“In questo momento occorre dare la possibilità ai soggetti preposti e alla magistratura di svolgere il loro lavoro di indagine”, dichiara Valentina Fragassi, presidente del Comitato consultivo provinciale dell'Inail di Lecce. “Vorremmo però che questo ennesimo incidente non si fosse mai verificato nel nostro territorio – aggiunge -, perché ogni morte sul lavoro deprime il valore costituzionale e sociale del lavoro stesso, che dovrebbe essere un luogo sicuro, in cui si realizzano la dignità e le speranze delle persone”.

“Il nostro lavoro continuerà affinché tutti i soggetti interessati, dalle istituzioni, alle parti datoriali e sindacali, fino al singolo cittadino – conclude -, si uniscano perché la sicurezza sia un diritto inalienabile per ogni lavoratore e una condizione di emancipazione a vantaggio di tutta la società”.

Salvatore Capone, parlamentare del Pd, sottolinea il tema della sicurezza sul lavoro e nei cantieri. “Se scorriamo i dati per la Puglia dell’Inail al 31 marzo 2014 vediamo che gli infortuni sono aumentati del 2,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013, che quasi un terzo degli episodi riguarda il settore dell’industria e servizi e che tra gli infortunati gli uomini sono circa il doppio delle donne”, dice.

“Imprese che risparmiamo sulla sicurezza e lavoratori o lavoratrici che, pur di lavorare, chiudono tutti e due gli occhi, non reclamando o imponendo le misure obbligatorio per legge: questo ci dicono, tra le righe, i dati statistici. Ed è esattamente questa la legge non scritta che, in nome delle tantissime vittime, e in nome della qualità del lavoro, siamo obbligati, come classe politica e come classe dirigente, a sconfiggere: la sicurezza nei luoghi di lavoro – conclude - non è un costo ma un investimento, ed è compito di tutti rispettarla ed esigerla”.

Le segreterie provinciali di settore Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, ribadiscono che “nonostante il periodo difficile di crisi, il rispetto delle normative di sicurezza non deve mai passare in secondo piano”.

“I nostri sindacati – affermano - continuano quotidianamente a monitorare il problema attraverso il lavoro dei tre rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale che costituiscono l’associazione per la sicurezza in edilizia, operativa nel territorio provinciale dal 2007”.

“Attraverso i continui sopralluoghi dei tre delegati, cantiere dopo cantiere – spiegano -, diffondiamo la cultura della sicurezza dando suggerimenti alle aziende sull’applicazione delle normative ed effettuando un’opera mirata di sensibilizzazione verso gli operai”.

“Dobbiamo nostro malgrado constatare che, nel corso degli anni, non sempre i nostri suggerimenti sono stati accettati – attaccano - e si è preferito continuare a operare con organizzazioni di lavoro sbagliate, approssimative spesso al limite della legalità. Addirittura – affermano - qualche volta è stato negato, ai tre delegati, l’acceso in cantiere”.

Le sigle colgono l’occasione, dunque, per chiedere più collaborazione “nel voler fronteggiare gli aspetti della sicurezza sul lavoro”, anche perché si evincerebbe ancora “un ritardo culturale di alcuni imprenditori che sottovalutano il problema della sicurezza anteponendo a esso logiche di profitto”. 

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