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Giovedì, 18 Aprile 2024
Incidenti stradali Centro / via del mare

Lecce, benvenuti nella città dove si rischia la vita per maleducazione

Due auto "spostano" i panettoni facendo una pericolosa e vietata inversione a "U" e altre rischiano di sbatterci contro, davanti all'accesso superiore della sottovia. Storie comuni di un capoluogo in cui vince la strafottenza

 

LECCE – Primo pomeriggio, sole abbacinante, rivoli di sudore come fiumi in piena. Un automobilista frena di colpo e studia, stordito dall’incredulità mista a caldo, la scena davanti a sé: tre panettoni, e non di quelli che si trovano sulle tavole a Natale, in mezzo alla via, proprio davanti alla lingua d’asfalto che solca il sottopassaggio delle "disgrazie". Dopo i primi attimi di smarrimento, compreso come aggirare l’ostacolo, l’automobilista s’infila fra l’ultimo dei panettoni e il guard-rail, forse memore di quando dribblava i coni che il mister piantava nell’erba a scuola di calcio. Pochi attimi dopo, ecco una nuova vettura. E poi un’altra, e un’altra ancora. Qualcuno rinuncia e fa dietro-front, con una pericolosa e repentina manovra, qualcun altro si ferma e si attacca al telefono: “Pronto, vigili? Pronto, polizia?”

Arriva la volante, dopo qualche minuto, e due agenti si grattano il capo, cercando una soluzione. E chi li sposta, i panettoni? Pesano che pesano. E soprattutto, come ci sono arrivati, visto che pesano che pesano? Intanto, fa capolino un autobus della Sgm e il problema diventa arduo. La grazia e l’agilità di un elefante, di là non ci passerà mai. I poliziotti devono bloccare il traffico dal lato opposto e far passate il bus. Fermi tutti, cause di forza maggiore.

Passano altri minuti, fra auto e scooter che rallentano, squadrano e scartano (viene il sospetto che a scuola calcio ci siano passati tutti, da ragazzini, e non solo Miccoli e Moriero), e intanto si forma il classico capannello, come negli incidenti o nelle mille altre sventure di questa terra. “Che c’è stata, una rapina?”, chiede un uomo, vedendo gli agenti intenti a confabulare con il vigilante di una banca, il cui sportello si affaccia proprio davanti all’ingresso del ponte maledetto.

“Niente, niente”, si affanna a rincuorare qualche presente, un po’ incredulo di fronte alla domanda, magari pensando: “Ma che, non li hai visti quei cosi piantati in mezzo a via del Mare?”

In realtà, i poliziotti stanno cercando di svelare il mistero più arcano, e cioè come i panettoni siano stati spostati. E così, interrogano chi lavora o abita in zona. Si arriva infine a delineare un abbozzo plausibile di dinamica. Bizzarra, ma credibile. L’unica possibile.

Una prima auto, dunque, deve aver evidentemente cercato di fare inversione (vietata, assolutamente vietata, dal codice della strada e dal buon senso) a “U”: ovvero, provenendo da viale Imperatore Adriano, all’altezza di via del Mare, per tornare indietro e magari immettersi su viale Leopardi, rasentando la sottovia, potrebbe aver colpito il primo panettone, quello più esterno, spostandolo verso il marciapiede opposto: i segni di trascinamento ci sono, ancora freschi, sull’asfalto rovente.

Quest’ostacolo, posizionato fra una corsia e l'altra, proprio per impedire quel tipo di manovra, infatti, sarebbe stato visto per primo, ai bordi del marciapiede, da alcuni  residenti. Le telefonate alla municipale, a sentir loro, sarebbero già partite in quei momenti. Ma la municipale – che intanto arriverà a breve a dar manforte ai colleghi delle volanti – non avrebbe neanche fatto a tempo a raggiungere il luogo, che già una seconda auto – chissà, magari uno quei suv pretenziosi e arroganti -, potrebbe essersi imbattuta nella stessa situazione. Questa volta, trascinandone ben due, di panettoni. Neanche a dirlo – ma lo scriviamo giusto per dovere di cronaca – dei due incauti a“U”tomobilisti, nemmeno l’ombra. Se ne saranno andati, bestemmiando per l'urto sulla carrozzeria, e basta. Niente di nuovo sotto il sole.

Finalmente, raggiunto un numero ragguardevole di persone, fra agenti di polizia, della municipale e volontari reclutati sul posto, usando un attrezzo di ferro come perno, i tre ingombranti oggetti vengono rimessi al loro posto, accanto al guard-rail, a fungere da (inutili) deterrenti contro la maleducazione. 

Ma c’è poco da ridere. A ben guardare, il rischio è stato grosso. Sarebbe bastata una distrazione, seguita magari da una svolta improvvisa per schivare gli ostacoli finiti in mezzo alla via, per provocare un incidente. E di incidenti, anche banali, si muore. Strade malmesse, segnaletica carente, incroci pericolosi. Certo, ci sono anche quelli. Ma non c'è killer più spietato di un maleducato, nel sonnecchioso capoluogo della strafottenza.

Panettoni per strada, auto in pericoloso "dribbling"

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