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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Viale XXV Luglio

La Provincia salva le società partecipate: “Un esempio per tutto il Paese”

Il presidente Gabellone assicura i sindacati che il percorso di salvataggio delle tre aziende, condannate dalla legge spending review, è quasi ultimato. "Pareggio di bilancio raggiunto grazie al senso di responsabilità dei lavoratori"

LECCE – Lo spettro della liquidazione si allontana sempre di più dalle società partecipate dalla Provincia di Lecce. Parola del presidente Antonio Gabellone, chiamato a rispondere degli impegni presi nel novembre 2012 circa il futuro di Alba Service spa, Nuova Salento Energia e Società di trasporti pubblici Stp, nel corso della riunione convocata oggi presso la prefettura di Lecce.I lavoratori delle aziende sostenute da capitale pubblico (totale o parziale) da mesi, infatti, sono appesi al filo dell’articolo 4 della legge di “spending review”, varata dal precedente esecutivo tecnico, che pochi margini di manovra lasciava in merito alla loro sopravvivenza:  scioglimento obbligatorio entro la fine del 2013 , alienazione dell'intera partecipazione pubblica entro il 30 giugno 2013 e contestuale assegnazione del servizio strumentale ai privati, per cinque anni, a partire dal 2014.

La scure della legge si è abbattuta in egual misura sulle altre aziende partecipate del Salento, comprese le società satellite delle Asl, le Sanitaservice, e dell’intera Regione. Ognuno per proprio conto ha cercato di salvare il salvabile, individuando gli spiragli nella normativa tali da sventare la messa in vendita e l’ennesima emorragia di posti di lavoro.A cominciare dall’ente di Palazzo dei Celestini che ha intrapreso uno specifico percorso giuridico, passando per l’adeguamento degli Statuti ai dettati di legge, fino alle modifiche nei controlli interni alle società, con conclusione dei lavori tecnici prevista già nel prossimo mese.Le società non finiranno sul mercato, comunque: questa è la rassicurazione che il presidente si è sentito di dare a tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo (su richiesta di Cobas) ed alle centinaia di lavoratori che, fino all’ultimo, hanno rischiato grosso.

società partecipate 007-3Se le tre aziende rimarranno il “braccio operativo” dell’ente, è per una questione di merito: “Non registrano passivi nel bilancio ed anche Stp, grazie al senso di responsabilità dimostrato dai suoi dipendenti, ha raggiunto il pareggio”. Si tratta di società “sane”, insiste il presidente, capaci di rendere un servizio puntuale e quindi appetibili sul mercato privato, nella peggiore delle ipotesi.L’idea che si sia operato “bene” e che gli interventi di salvataggio rappresentino un esempio su scala nazionale è condivisa da tutti i sindacati. Così come pochi sono i dubbi sugli effetti collaterali dei mancati trasferimenti statali agli enti locali, cui si somma la preoccupazione del presidente Gabellone per il taglio di altri 6 milioni di euro legato al recente decreto legge “salva imprese”.

Conti alla mano, il bilancio dell’amministrazione di Palazzo dei Celestini nel 2009 registrava 27 milioni di euro provenienti da Roma. L’eventuale conversione in legge bloccherebbe il trasferimento di risorse alla soglia di 3 milioni di euro totali.“Una miseria che dimostra come la direzione intrapresa è quella dell’azzeramento delle risorse per le Province”, denuncia il presidente. Se i margini di manovra sono ridotti all’osso, “è pur vero che fin’ora abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”, commenta il prefetto Giuliana Perrotta.

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