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Cronaca Martano / Via provinciale per Carpignano Salentino

Omicidio Bianco, gli investigatori cercano la pista. Interrogatori a ritmo serrato

In attesa dell'autopsia, che sarà eseguita nel pomeriggio di lunedì, le indagini proseguono a tutto spiano per identificare gli autori e il movente dell'uccisione dell'imprenditore 41enne di Martano, ritrovato semicarbonizzato. Ascoltati, anche più volte, individui entrati di recente in contatto con la vittima

MARTANO – I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche, assieme ai colleghi della compagnia di Maglie, coordinati dal maggiore Andrea Azzolini,  hanno ripreso i sopralluoghi questa mattina, alla ricerca di elementi utili alla ricostruzione di uno dei più efferati episodi di cronaca salentina degli ultimi anni, che ha visto l’omicidio di Massimo Bianco, avvenuto in uno dei punti più suggestivi di Martano.

A partire dalla serata, e fino a notte fonda, numerosi conoscenti e persone entrate di recente in contatto con la vittima sono stati accompagnati in caserma e ascoltati, anche più volte, dagli inquirenti. In attesa di altre determinanti informazioni, che potranno essere fornite al termine dell’esame autoptico sul cadavere del 41enne, freddato con un colpo di pistola alla testa, e poi bruciato nelle campagne del comune grico, a circa 650 metri dal monastero dei Cistercensi.

La salma è stata infatti trasportata nel pomeriggio di ieri, a seguito del macabro ritrovamento avvenuto dopo due giorni dalla denuncia di scomparsa dell'uomo, presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Dove, nel primo pomeriggio di lunedì, il medico legale Roberto Vaglio eseguirà l’esame necroscopico.Immagine-174-21

A neppure 24 ore da quella tragica segnalazione anonima, giunta alle forze dell’ordine, le piste da seguire sono ancora tante e tutte molto nebbiose, oltre che  annebbianti e ambigue. Ma ricondurrebbero a quella che sembra essere una vera e propria esecuzione, scaturita da diverbi legati al panorama malavitoso locale. 

Al vaglio degli inquirenti, ci sarebbero anche i contatti maturati dal 41enne nell'ambito della sua doppia attività lavorativa. Da tempo, infatti, la vittima del fatto di sangue ricopriva la mansione di titolare di un'azienda specializzata nel commercio di materiale edile, con sede nel comune grico. Un mestiere al quale aveva affiancato, in un secondo momento, anche quello di socio presso un'altra ditta del posto, La "Nautica Trasporti srl", operante nel settore del settore marittimo.

Il corpo di Bianco, noto alle forze dell’ordine per episodi avvenuti nel'ambiente dell’estorsione, dell’usura e detenzione di stupefacenti – i più recenti dei quali risalgono al 2010 - è stato infatti lasciato tra gli uliveti delle campagne che disegnano un triangolo tra i territori di Martano, Borgagne di Melendugno e Carpignano Salentino. A poca distanza dal suo corpo, semicarbonizzato da coloro che hanno provato a cancellare ogni traccia appiccando le fiamme servendosi di liquido infiammabile, gli investigatori hanno rinvenuto un paio di occhiali da sole, e un paio di ciabatte.

Elementi che lasciano intuire come l’appuntamento con gli aguzzini sia stato fissato in pieno giorno. Una giorno maledetto che gli è costato un foro alla tempia, provocato da un proiettile, così come lo stesso medico legale ha potuto constatare già nel corso della prima ispezione, alla presenza del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Antonio De Donno.

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