rotate-mobile
Cronaca

Infermieri sul piede di guerra. L'Asl annulla l'avviso di selezione urgente

L'azienda ha revocato la procedura di selezione a causa di un problema tecnico. I sindacati lamentano scarsa attenzione verso gli infermieri precari in graduatoria

LECCE – L’azienda sanitaria locale ha ritirato l’avviso per reclutare infermieri cui affidare (per soli due mesi) l’assistenza dei pazienti ricoverati per le complicanze dell’influenza. Dietrofront, quindi, rispetto alla decisione originaria di  risolvere, per mezzo di questo bando, le criticità legate al picco influenzale che hanno portato alla saturazione dei posti letto in alcuni ospedali. La soluzione adottata d’emergenza era riuscita ad attirarsi, contemporaneamente, gli strali delle organizzazioni sindacali e dei professionisti precari (circa 970 persone) che languono in graduatoria dal 2009.

Ma cosa era accaduto? La Asl aveva aperto e concluso la selezione nel giro di poco tempo: i candidati potevano presentare domanda entro le 14.00 del 17 gennaio, assicurando disponibilità immediata e copertura dei turni H24. Il risultato è stato sbalorditivo: l’invio massivo di mail da parte dei candidati ha mandato in blocco la casella di posta certificata della direzione sanitaria.  L’adesione ha superato le aspettative della stessa direzione strategica che ora, forse anche in virtù delle critiche piovutele addosso, ha fatto un passo indietro, rimandando alle prossime ore la decisione sulle modalità di reclutamento del personale necessario a tamponare l’emergenza.

La questione della selezione degli infermieri è a dir poco controversa e le organizzazioni sindacali erano già scattate sull’attenti. Non convinceva, tanto per cominciare, il metodo scelto per la selezione delle domande che, a detta dei sindacati, poteva prestare il fianco a ricorsi legali: non vi è stata la possibilità di consegnare la domanda all’ufficio Protocollo sito al primo piano di via Miglietta ed una quota imprecisata di candidati è rimasta tagliata fuori per il limite di capienza raggiunto dalla posta elettronica. Come se non bastasse, l’arrivo in contemporanea di domande relative anche a concorsi per infermieri a tempo indeterminato, peraltro in nessun modo legati all’avviso straordinario, non ha fatto altro che peggiorare le cose.

La Asl aveva optato per questa soluzione in modo da rispondere rapidamente all’emergenza-influenza attivando, così come concordato durante un vertice con i direttori medici dei presidi, un reparto aggiuntivo dotato di venti posti letto per far fronte all’alto numero di ricoveri. L’esito delle verifiche svolte dal personale informatico ha evidenziato, però, che il problema tecnico che non rende possibile stilare la graduatoria per ordine d’arrivo, così come previsto dall’avviso. Da qui la decisione di annullare l’intera procedura.

Nelle ultime ore, tuttavia, ha infuriato il vento della polemica. “Grave è stata, però  – a detta di Floriano Polimeno di Fp Cgil – la decisione dei direttori di  ignorare la graduatoria dei precari e di tirare dritto, bypassando gli accordi presi il 23 novembre con i sindacati”. La vertenza degli infermieri era già balzata agli onori delle cronache in autunno allorché una quindicina di persone è stata raggiunta da una lettera di licenziamento: chi era impiegato temporaneamente sui posti vacanti avrebbe dovuto cedere il passo ai titolari, rientrati in sede per effetto della mobilità regionale interna.

 La direzione sanitaria in quell’occasione ha ingranato la retromarcia e si è pervenuti ad un’intesa – sottoscritta da tutte le sigle – per salvaguardare i precari pescati, a rotazione, da una graduatoria vecchia di 7 anni. In sede di delegazione trattante la direzione si impegnava a trattenere in servizio  (per un massimo di 36 mesi calcolati con le proroghe) gli infermieri incaricati su sostituzione.

I sindacati continuano a suggerire un’altra soluzione per risolvere l’impasse: “La direzione può attingere dal personale precario e dirottarlo sui reparti che presentano urgenze e criticità, invece di procedere ai licenziamenti e contemporaneamente valutare nuovi incarichi urgenti. Non si può ignorare la professionalità di persone che, pur garantendo da anni la qualità del servizio all’interno delle strutture sanitarie, vivono nell’assoluta incertezza del futuro”, puntualizza Polimeno.

I rilievi – prima che l’azienda comunicasse il suo dietrofront - erano sono stati messi nero su bianco in una nota, firmata anche da Tarantino (Uil) e Orsini (Cisl) e spedita questa mattina in via Miglietta - che puntava il dito contro l’azienda sanitaria, rea di “scaricare il personale precario, utilizzato per le più disparate emergenze, quando incombono esigenze economiche e di bilancio”. I vertici della Asl erano stati anche accusati di “ingenerare altra precarietà all’interno di un’azienda già mortificata da questa pratica, facendo ricorso a bandi di incarico a tempo determinato”.

La tensione nelle ultime ore ha raggiunto i livelli di guardia, al punto che i sindacati di categoria avevano già annunciato la proclamazione dello stato d’agitazione del personale precario a causa del mancato rispetto degli accordi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Infermieri sul piede di guerra. L'Asl annulla l'avviso di selezione urgente

LeccePrima è in caricamento