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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Soldi in cambio di posti di lavoro: oltre 30 vittime contro ex autista di bus

L’inchiesta accertò un danno complessivo di oltre 150mila euro. Tra le parti civili, la ditta di trasporti e Ferrovie dello Stato

LECCE - La promessa era quella di un posto di lavoro nelle Ferrovie dello Stato o nella ditta autolinee Marozzi, in cambio di somme di denaro necessarie a sostenere le spese mediche. Ma era una truffa nella quale sarebbero finite più di quaranta persone.

Oggi in 34 si sono costituite parte civile, insieme all’ente pubblico e alla ditta, nel processo che si è aperto dinanzi al giudice Alessandra Sermarini per presentare così il conto agli imputati. Sott’accusa ci sono: Raffaele Faggiano, 57 anni, di Veglie, che all’epoca dei fatti era autista della Marozzi, e Stefano La Neve, 60, di Montalbano di Fasano, che oltre che di truffa risponde anche di esercizio abusivo della professione medica.

Il primo avrebbe adescato le vittime fingendo di essere l’ispettore intermediario, l’altro, il dottore che effettuava le visite psico-fisiche necessarie alla valutazione dell’idoneità lavorativa. Questa la trappola nella quale sarebbero caduti disoccupati di Veglie, Lecce, Salice Salentino, Copertino e Surbo, e in alcuni casi i loro genitori, rimettendoci così somme variabili, da un minimo di 1800 euro a un massimo di 16mila, per un importo complessivo di oltre 150mila euro.

Il copione sarebbe andato in scena per anni, dal 2011 al 2014, ed è proprio nel febbraio del 2014 che Faggiano fu arrestato per aver offerto un posto di lavoro alla Marozzi a una trentenne di Veglie in cambio di 2mila euro; patteggiò, nel processo per direttissima, nove mesi di reclusione.

Questo però non fu l’epilogo, ma il preambolo di una vicenda giudiziaria lunga e con nuovi personaggi: tutti quelle persone che già avevano sporto denuncia in Procura, raccontando di essere state raggirate con le stesse modalità della trentenne. C’era già, infatti, un fascicolo per truffa, aperto mesi prima dall’allora sostituto procuratore (oggi aggiunto) Elsa Valeria Mignone, a carico d’ignoti. Durante le indagini, poi la polizia giudiziaria riuscì a puntare i riflettori sul regista delle truffe, accertando decine di vittime. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti e Americo Barba.

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