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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Melendugno

Il country manager di Tap: "Ancora un paio di giorni per terminare"

Nell'area di stoccaggio, tra Melendugno e Calimera, sono stati sistemati circa 140 ulivi espiantati fino ad ora. La fase successiva, quella del tunnel, è tra le più complesse di tutto il progetto

MELENDUGNO – Nelle campagne che separano Melendugno da Calimera sorge l’area di stoccaggio dove Tap reimpianti gli ulivi trasportati dal cantiere di San Foca: a oggi sono a dimora circa 140 dei 211 alberi che in totale devono essere espiantati per il tempo necessario alla realizzazione del pozzo di spinta per il tunnel del gasdotto.

Sul destino di queste piante il country manager di Tap, Michele Mario Elia, non si dimostra preoccupato: “Le stiamo curando in maniera incredibilmente maniacale già da un anno. Da aprile scorso però è accaduto che quattro alberi sono stati trovati positivi alla xyella e questo non è un bel segnale, li abbiamo dovuti abbattere. Tra un poco saranno gli ulivi saranno coperti da un grande tendone che li proteggerà dal batterio e ci consentirà di togliere le reti”.

Dopo aver confermato l’impegno a tenere fermo il cantiere nella stagione estiva, Elia ha spiegato in linea di massima il passo successivo all’espianto, quello che per l’amministrazione comunale di Melendugno e il comitato No Tap rappresenta uno dei punti più critici di tutta l’opera.

“Stiamo lavorando alla fase successiva, quella del pozzo di spinta: verrà realizzato uno scavo di dieci metri per dieci per dieci (14 per il comitato, ndr), più piccolo di una piscina ma più profondo. Verrà infilata una fresa che scaverà il tunnel di un chilometro e mezzo e che uscirà 800 metri al largo, passando sotto la spiaggia a una profondità di quindici metri quindi senza nessuna interferenza. Un tunnel costruito secondo le migliori tecniche disponibili, con un diametro di tre metri all’interno del quale verrà posato il tubo proveniente dall’Albania”. I tempi per l’avvio di questa fase dipendono dal rispetto di 14 prescrizioni di carattere ambientale imposta da ministero, Regione, Arpa, Ispra, Autorità di bacino.

Le operazioni di messa a dimora

Ma per il tunnel è stato chiesto da Tap il parere di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (Via): “La richiesta sull’assoggettabilità a Via – ha concluso Elia - è finalizzata all’esclusione: gli organi istituzionali e i vari portatori di interessi si devono esprimere. Se tutto va bene si può iniziare altrimenti dovremo aspettare la via ma noi abbiamo voluto presentare il nostro progetto per dare garanzie che abbiamo tutto sotto controllo”. Tra tempi tecnici e impegni assunti a non lavorare durante la bella stagione è presumibile che la fase successiva potrebbe essere avviata soltanto dopo l'estate.

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