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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro / Corte Vincenzo Licci

Il braciere acceso nella casa del centro: per tre avvelenamento da monossido di carbonio

L’episodio intorno all’una di notte, nei pressi di Porta Napoli. I tre intossicati soccorsi da vigili del fuoco e 118: si trovano nella camera iperbarica dell’ospedale di Gallipoli

LECCE- Notte da incubo per un’intera famiglia a Lecce: a causa di un braciere e di una stufa alimentata a Gpl all’interno dell’appartamento, in tre restano gravemente intossicati. È accaduto nelle scorse ore in città, in via Corte Vincenzo Licci, a pochi metri da Porta Napoli e davanti all’ingresso laterale del Circolo tennis cittadino.

La presenza del monossido, non è ancora dato sapere se maggiormente attribuibile al braciere nella stanza o a una stufa forse malfunzionante, ha rischiato di provocare una tragedia intorno all'una di notte. Sul posto, i vigili del fuoco del comando provinciale assieme al personale sanitario del 118. I tre cittadini stranieri, tutti originari della Sierra Leone, hanno riportato una avvelenamento da monossido di carbonio. Sono stati accompagnati d’urgenza presso l’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, dove si trovano tuttora all'interno della camera iperbarica, per un trattamento di ossigenoterapia. L'allarme è partito da uno dei tre: durante il sonno, l'uomo ha accusato un malore e un senso di spossatezza e ha allertato il numero di pronto intervento.

A seguito della vicenda, è intervenuto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lecce (in foto), che ha divulgato a mezzo stampa una sorta di vademecum per i cittadini, da tenere bene in considerazione soprattutto in questi mesi invernali.

aefc84f7-033c-4454-94e7-6bb1fc765925-2"Si ritiene necessario - spiega Giuseppe Bennardo - ricordare ai cittadini alcune accortezze da tener presente nell'uso dei sistemi di riscaldamento che richiedono una combustione diretta (caldaie, stufe, bracieri, camini e simili). Due sono le tipologie di rischio presenti, quelli connessi alla fonte di calore e quelli ancora più minacciosi dovuti alla emissione dei prodotti della combustione (fumo e gas) tra i quali è sicuramente presente l'ossido di carbonio. Un gas estremamente pericoloso e difficilmente riconoscibile (è inodore, insapore ed incolore). Per ogni situazione in cui è presente una combustione è necessario assicurare una perfetta evacuazione dei fumi e garantire la presenza di ossigeno cioè di aria proveniente dall'esterno per assicurare una perfetta e regolare combustione sia che a bruciare è del gas sia che si tratti di legna o altro combustibile. È quindi importante fare un'azione di prevenzione agendo secondo due principi: curare la manutenzione e assicurarsi del corretto funzionamento degli apparecchi a combustione: stufe a carbone, a gas, a legna, cucine, caldaie, boiler, camini aperti. Pulire i camini e i condotti di evacuazione dei gas almeno una volta all'anno. Garantire una ventilazione adeguata nei locali che ospitano le installazioni a combustione (garage, cucina, stanza da bagno) cercando di evitare di otturare o di lasciar incrostare le apposite bocchette per l'aerazione".

Prosegue l'ingegner Bennardo: "In caso di forte intossicazione si deve evacuare il soggetto intossicato all'aria aperta, sollecitare i servizi d'urgenza, aerare i locali e bloccare le apparecchiature. Il fatto anomalo, riscontrato in varie situazioni, è che i fumi - generati in un determinato locale - si "spostano" da un locale all'altro attraverso le tubazioni dell'impianto elettrico provocando l'inquinamento diffuso dell'aria presente e quindi difficoltà respiratorie e non solo per tutti gli occupanti dell'abitazione. I medici ricordano che l'ossido di carbonio si sostituisce facilmente all'ossigeno presente nell'emoglobina contenuta nel sangue con i primi danni ai centri cerebrali del nostro organismo provocando, in genere uno stato di stordimento e di sonnolenza che impedisce all'intossicato qualsiasi difesa. Solo in alcuni casi si possono manifestare segni di nausea e di vomito".

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