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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Specchia

Invalido al 100 per 100 ma in sella alla sua bicicletta

Denunciato dai carabinieri un 73enne di Specchia per per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Percepiva l'accompagnamento di 400 euro al mese nonostante conducesse una vita regolare

Sarebbe interessante capire ora come il falso infermo della provincia di Lecce sia riuscito ad ottenere quella pensione di invalidità. Come sia stato possibile che il 73enne pensionato di Specchia, sulla testa del quale pende da qualche giorno una denuncia per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, abbia potuto usufruire anche di un assegno mensile di 400 euro per l'accompagnamento erogatogli dall'Inps a partire dal 18 aprile del 2006 poiché "incapace di deambulare e di compiere gli atti quotidiani della vita". Già, mentre da una decina di anni, riscuoteva la pensione di invalidità. A conti fatti, tra la sua retta di invalidità al 100 per 100 per cento fasulla con tanto di "bonus" per l'accompagnamento, il 73enne poteva contare su una mensilità di circa 1.800 euro.

Le indagini che hanno portato a smascherare la frode ai danni dell'Istituto di previdenza sociale finalizzata a ottenere il riconoscimento della pensione di invalidità civile e di indennità di accompagnamento all'anziano, sono state condotte pazientemente dai carabinieri della stazione di Specchia. Gli accertamenti eseguiti dai militari hanno permesso infatti di verificare che il 73enne, nonostante risultasse sulla carta invalido al 100 per cento, conduceva invece una vita normalissima, sicuramente invidiabile per un invalido vero. Anche perché le sue giornate scivolavano nella bella Specchia, ora al volante della propria autovettura, ora alla guida della motoape perché l'orticello si sa, per dare buoni prodotti della terra necessita di costanti cure, ora, udite udite, perfino in sella senza alla bicicletta per attraversare in lungo e largo le caratteristiche e ripide stradine di Specchia senza alcuna difficoltà, di più, con una certa speditezza.

Tutto qui? Macché. Nonostante si fosse fatto passare per incapace di compiere gli atti più elementari di vita quotidiana, non aveva difficoltà ad arare il proprio terreno e, addirittura, ad innalzare un muretto di mattoni.

I numerosi episodi, molti dei quali documentati con una "reportage" fotografico eseguito dai militari, sono stati fondamentali per dimostrare le reali condizioni di salute dell'uomo. Altro che invalido.

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