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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Invalido per il pestaggio subito durante l'arresto, condanna diventa definitiva

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un brigadiere in congedo dell'Arma dei carabinieri, condannato a 3 e due mesi

LECCE – Diventa definitiva la sentenza di condanna per il pestaggio subito durante l'arresto da Torquato Epifani, 37enne originario di Galatina che, per le percosse subite da parte di un carabiniere, è rimasto invalido. Una lunga battaglia legale quella condotta da Epifani, assistito dagli avvocati Stefano Stefanelli, Pompeo Demitri e Giuseppe Bonsegna.

La quinta sezione della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Michele Gatto, brigadiere in congedo dell’Arma dei carabinieri, condannato in primo e secondo grado alla pena di anni 3 e due mesi di reclusione. Sentenza che quindi diventa definitiva, anche nella parte che riguarda il risarcimento nei confronti di Epifani.

Per comprendere meglio la vicenda bisogna fare un passo indietro. Nell’aprile del 2009 i carabinieri di Gallipoli notificarono al 37enne un’ordinanza di custodia cautelare. La misura, secondo quanto contestato dalla difesa di Epifani, fu eseguita con modalità talmente negligenti da provocare la legittima fuga, tanto che lo stesso è stato poi assolto dall’imputazione con sentenza divenuta irrevocabile. Al termine dell’inseguimento scaturito dall’esecuzione di quella misura cautelare, uno dei carabinieri, raggiunto l’Epifani, lo avrebbe deliberatamente percosso in maniera talmente violenta da lesionargli il midollo della spina dorsale e da renderlo totalmente invalido e inabile al lavoro.

Nonostante l’evidenza dei sintomi che non consentivano all’Epifani neanche d’impugnare una penna e sottoscrivere gli atti, la negligenza del personale medico in servizio presso il carcere fu tale che egli vi rimase per numerosi giorni con il midollo della spina dorsale lesionato (tanto da giungere all’interrogatorio del gip su una sedia a rotelle). Epifani fu poi operato d’urgenza e successivamente scarcerato per accertata incompatibilità delle condizioni di salute con la detenzione in carcere. Al 37enne è stata poi riconosciuta una pensione d'invalidità quale infermo al 100 per cento unitamente all'indennità di accompagnamento.

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