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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Poligono di Torre Veneri, i carabinieri del Noe acquisiscono i documenti

I militari hanno eseguito un sopralluogo nell'area, prelevando la documentazione. L'obiettivo è chiarire se la zona sia inquinata, fornendo nuovi elementi all'inchiesta avviata dal pm Elsa Valeria Mignone

LECCE – I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce si sono recati al poligono di Torre Veneri per acquisire la documentazione relativa al disciplinare di tutela ambientale e alle esercitazioni  militari condotte nella zona.

Il personale dell’Arma ha raggiunto l'area, nel territorio di Frigole, gestito dalla Scuola di cavalleria, per acquisire materiale utile alle indagini condotte dal sostituto procuratore del Tribunale di Lecce, Elsa Valeria Mignone, e avviate a seguito di numerose denunce, pervenute da più fonti, sull'emergenza ambientale dovuta all'assenza di bonfica del terreno e dei fondali marini dalla presenza di munizionamenti fatti con metalli pesanti, compreso l'uranio impoverito. Attualmente è stato aperto un fascicolo, ma contro ignoti.

Tra i documenti prelevati, utili alla ricerca di elementi che confermerebbero l’inquinamento dell’area, anche una copia del rapporto stilato conclusiva dalla Commissione parlamentare sull'uranio impoverito, depositato lo scorso 9 gennaio che esclude l'utilizzo di proiettili e perforatori all'uranio impoverito ma certifica l'assenza di adeguate operazioni di bonifica. 

Le conclusioni dell'organismo parlamentare presieduto fino al mese scorso dal salentino Rosario Giorgio Costa si basano soprattutto su due verifiche effettuate dall'Arpa Puglia, nel 2007 e nel 2010. Secondo Falco Accame, alto ufficiale della Marina militare in pensione e presidente dell'associazione che tutela le vittime arruolate nelle forze armate e le loro famiglie in tempo di pace, l'ente regionale non può escludere, conducendo in superficie solo rilievi sulla radioattività, la presenza di uranio che si rileva con controlli chimici e sul particolato (nano particelle), anche a diversi metri di profondità. Resta dunque un pesante sospetto sul quale l'inchiesta di Elsa Valeria Mignone vuol fare definitiva chiarezza.

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