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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Nardò

L'eolico fa discutere? Accendiamo il fotovoltaico

Nardò: la società "Solgenera" di Prato ha avviato i primi contatti con l'amministrazione per la realizzazione di tre centrali per la produzione di energia per 6 Mw. No alla bonifica della discarica

La questione ambientale e il tema dell'energia alternativa tiene sempre banco in quel di Nardò. Mentre il sindaco Antonio Vaglio, fresco di rientro alla guida dell'amministrazione comunale, si ritrova a dibattere sulla nuova ipotesi di "apertura-chiusura" della discarica di Castellino, e mentre sembrano sopite, al momento, le polemiche sul parco eolico lungo la direttrice per Copertino o anche a ridosso di Portoselvaggio (a tenere alta la guardia c'è sempre il Comitato per la Tutela del Paesaggio di Nardò), si fa strada sui terreni neretini un'importante pianificazione progettuale per la produzione di energia da impianti fotovoltaici. I primi contatti con la realtà locale e l'amministrazione di palazzo Personè sarebbero già stati avviati. Dalla sede centrale di Prato ne da conferma la società Solgenera srl, la nuova realtà imprenditoriale nata dal marzo scorso dalla fattiva cooperazione tra Consiag e Interconsulting che si prefigge di produrre su tutto il territorio nazionale, entro il primo semestre del 2009, oltre 15 milioni di Kw/h annui da impianti fotovoltaici.

Per far questo la stessa società toscana (che si occupa nello specifico di studio, progettazione, creazione e gestione delle strutture di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, senza trascurare le questioni che riguardano anche la commercializzazione dell'energia elettrica prodotta e l'opportunità di utilizzare i certificati verdi), ha dipanato una serie di interventi per la realizzazione di parchi e centrali fotovoltaici nei territori di Puglia e Sicilia e tre di questi impianti, per una produzione complessiva di 6Mw, troveranno ubicazione proprio tra le campagne neretine. Così come a pochi chilometri di distanza, in territorio brindisino, è prevista la localizzazione di un'altra centrale in agro di Torchiarolo per la produzione di energia alternativa pari ad 1Mw.

E per sgomberare subito il campo da possibili "preoccupazioni" riluttanti sotto il profilo dell'impatto ambientale, il presidente di Solgenera srl puntualizza i termini dell'azione di intervento della sua società. "Solgenera ha come scopo fondante l'obiettivo di attivare tutte le azioni in grado di promuovere lo sfruttamento di tutte le forme di energia ricavabili da fonti rinnovabili" dice Roberto Tempestini, "e nel perseguire il proprio scopo vuole essere estremamente attenta a individuare le buone pratiche, capaci di coniugare alle attività legate alla produzione di energia sia la tutela dell'ambiente che il raggiungimento del fine del risparmio energetico. Perciò nel proprio oggetto sociale parla apertamente di impianti che si integrino con il territorio senza costituire opere invasive dal punto di vista paesaggistico, ambientale e sociale".

Il primo Comune in cui è stato avviato l'iter amministrativo per la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici targati Solgenera è stato Caltagirone nel catanese. Oltre a un primo impianto da 1 Mw a Caltagirone, in Sicilia partiranno anche entro tempi brevi 6 impianti da circa 1 Mw ciascuno, nella provincia di Trapani. Questi saranno solo i primi di una serie di parchi fotovoltaici che la società ha in programma di sviluppare e realizzare nei prossimi tre anni. A Trapani inoltre Solgenera presenterà un progetto per un grande impianto della potenza di 20 Mw, che una volta autorizzato risulterà uno dei più grandi d'Europa. A regime (presumibilmente nel 2010), l'impianto sarà in grado di produrre energia sufficiente a soddisfare i bisogni di 10 mila famiglie, grazie ad una produzione annua di oltre 30 milioni di Kw/h. Gli impianti previsti anche a Nardò e Torchiarolo dovrebbero utilizzare la tecnologia a "film sottile" a telloruro di cadmio capace di garantire una produttività maggiore su altre tecnologie più tradizionali. "A questo proposito c'è già un accordo quadro con una multinazionale, per la capacità totale di 10 Mw" spiega l'amministratore delegato Lamberto Cecchi " per la fornitura necessaria alla realizzazione di centrali fotovoltaiche nel Sud Italia, in particolare in Puglia e Sicilia, dove l'irraggiamento raggiunge i picchi massimi, anche per le favorevoli condizioni climatiche. Con le tre centrali programmate nel comune di Nardò e con quella nel comune di Torchiarolo vogliamo portare la capacità produttiva in Puglia a 7 Mw".

Il tutto mentre in queste ora da Palazzo di Città si registra la presa di posizione del sindaco Vaglio sul nodo discarica di Castellino alla luce della proposta di colmare e mettere definitivamente in sicurezza l'impianto mediante lo smaltimento e conferimento di circa 60 mila tonnellate di rifiuto secco. "Il problema della corretta chiusura della discarica di Castellino esiste ed essendo ubicato l'impianto sul nostro territorio ci teniamo particolarmente e vigiliamo perché sia fatta correttamente, e questa ferita al nostro territorio sia chiusa per sempre" scrive il primo cittadino, " ma affermare che per la corretta chiusura dell'impianto è necessario scaricare i rifiuti trattati presso l'impianto di Poggiardo mi sembra però un'affermazione scorretta, ed inoltre del tutto impraticabile dal punto di vista tecnico, se è vero che i rifiuti prodotti dall'impianto di Poggiardo sono attualmente smaltiti in discarica per rifiuti speciali e le fasi di sperimentazioni condotte prima dell'autorizzazione dell'impianto hanno escluso con certezza che tale materiale possa essere utilizzato per opere di ripristino ed ingegneria ambientale, non avendone assolutamente le caratteristiche".

"Mi viene il sospetto" conclude il sindaco di Nardò, "che la storia della corretta chiusura e rimodellazione dei profili sia solo un pretesto per pervenire alla riapertura della discarica, argomento, verrebbe voglia di dire: provocazione, ricorrente ogni volta che si affronti la tematica dello smaltimento dei rifiuti del bacino Le/2. Ma a questo Nardò ha già detto no. La città ha già pagato duri costi in termini di disagio ambientale e scadimento della qualità della vita per un ventennio, e a nessuno permetteremo di tornare indietro su questa strada. Ho personalmente sottoscritto gli accordi con il Presidente della Regione, Nichi Vendola, e non conosco altri interlocutori. Siamo disposti al confronto ma, per quanto ci riguarda, la discarica è chiusa e tale resterà".

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