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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'equipaggio della nave turca condotto in Questura

Identificati nel primo pomeriggio gli uomini a bordo del "Tevfik Kaptan I". Potrebbero essere puniti se hanno cagionato pericolo alla pubblica incolumità

E' giunto intorno alle 15.50 in Questura l'equipaggio del cargo affondato al largo di Tore Vado. Una decina di persone, tranquille, negli uffici di via Oronzo Quarta, a Lecce, per l'identificazione. A loro si sta interessando la Procura della Repubblica presso il tribunale di Lecce, che ha aperto un fascicolo sull'affondamento del "Tevfik Kaptan I" di Istanbul. Si cercano indizi che possano chiarire l'ipotesi di naufragio colposo. La pena per chi cagiona il naufragio o la sommersione di una nave varia dai cinque ai dodici anni. Ma il codice della navigazione prevede ipotesi di reato fondate sulla violazione di speciali doveri o derivanti da una qualifica soggettiva.

Perché si configuri il naufragio non è necessario che la nave sia affondata. Invece perché sussista la fattispecie della sommersione, contemplata dallo stesso articolo del codice penale, occorre che il natante sia ricoperto dall'acqua. L'articolo 428 del codice penale punisce egualmente il naufragio causato ad altrui imbarcazione e quello cagionato alla cosa propria a patto che questo metta in pericolo la incolumità pubblica. Questa seconda ipotesi è giustificata dal fatto che il privato può disporre della cosa propria ma senza attentare alla sicurezza altrui.Il mercantile che giace a trenta metri di profondità davanti all'estremo lembo pugliese, sebbene non ha causato rischi ambientali, potrebbe aver cagionato pericolo per la pubblica incolumità. Lo stabilirà l'autorità giudiziaria.

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