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Cronaca

L'ok arriva dal Tar, tornano i tornei di Texas Hold'em

I giudici della prima sezione di hanno accolto il ricorso del Club Royale di Lecce. La questura aveva negato il nulla osta. Rilevato un "vuoto normativo". Si potrà giocare, ma i premi non in denaro

LECCE - Il vuoto normativo sta generando in tutta Italia caos e provvedimenti non uniformi, e così può accadere che se da una parte si neghi un nulla osta, da qualche altra arrivino i giudici a dettare (è il caso di dire) legge. Come a Lecce, dove la prima sezione del Tar di Puglia, ha dato ragione all'associazione sportiva Club Royale, che sorge in pieno centro, in viale Otranto, rappresentata in ricorso dall'avvocato Antonio Sartori e da Salvatore Elia del Foro di Lecce. La sentenza è del 7 luglio, la notifica dell'11, e tra qualche giorno le sale potranno tornare a rianimarsi per il Texas Hold'em, la variante del poker che negli ultimi tempi ha catturato l'attenzione di molti appassionati di carte, anche sull'onda di una spinta mediatica a tamburo battente, con trasmissioni televisive, se non interi canali dedicati sul digitale terrestre.

Il caso di Lecce sta già facendo il giro d'Italia sui siti web specializzati, anche perché si tratta di una sentenza che sembra aprire uno spiraglio per altre sale che si trovano in difficoltà, in attesa di un regolamento che illustri ogni condizione. Di fatto, i giudici (presidente Luigi Viola, primo referendario ed estensore Carlo Dibello, referendario Claudia Lattanzi) hanno sospeso, in via cautelare, un provvedimento della questura di Lecce che negava il nulla osta per l'organizzazione di tornei di Texas Hold'em nel circolo, facendo capo ad una circolare del ministero dell'Interno datata settembre 2009.

Nelle motivazioni, i giudici rilevano che la normativa in vigore (la cosiddetta legge comunitaria per il 2008, la numero 88 del 7 luglio 2009), "affida la disciplina puntuale del cosiddetto poker sportivo non a distanza alla emanazione di un regolamento governativo che stabilisca, in particolare, le modalità di svolgimento del gioco rispettando le quali il poker stesso assume fisionomia di gioco lecito".

E nella sentenza stessa si legge come ci si trovi "in presenza di una lacuna regolamentare tuttora non colmata", dacché "sembra possibile dare vita a tornei di poker sportivo nella variante prescelta dalla ricorrente, a condizione che siano rispettate le modalità individuate dallo stesso Consiglio di Stato con parere numero 3237/2008 del 22 ottobre 2008, con riguardo alle modalità di gioco da "torneo", all'iscrizione limitata ad un certo importo (30 euro), a nessuna possibilità di rientro e alla previsione di premi non in denaro". La questura ha venti giorni (a partire dalla notifica, quindi, di fatto, si è ormai agli sgoccioli) per effettuare il riesame di quanto stabilito, dopodiché nel circolo, che conta circa 200 iscritti, si potrà tornare a giocare a Texas Hold'em, con tornei dal vivo.

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