"Cos'è cambiato per Otranto a sei mesi dalle elezioni?". È questa la domanda posta al centro della discussione in un incontro, organizzato stamattina, al castello di Otranto, dal gruppo consigliare di opposizione "Alleanza per Otranto". Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo, avvocato Corrado Sammarruco, che ha ripercorso velocemente i primi sei mesi della nuova amministrazione, valutando principalmente gli aspetti che, a suo giudizio, hanno lasciato insoddisfatta la città, mancando il grande appuntamento del "rinnovamento". Sammarruco ha sottolineato come Alleanza per Otranto puntasse ad una politica di innovazione cittadina a 360°.

Le critiche sono state indirizzate alla vicenda del centro di accoglienza "don Tonino Bello", alla gestione dei rifiuti e alle gestione dei principali "appuntamenti infrastrutturali", dal porto al gasdotto della Edison. Francesco Bruni, ex sindaco, e Tommaso De Benedetto, ex vicesindaco, hanno evidenziato che l'impegno da parte della nuova amministrazione, in qualche modo c'è, ma nell'operato di chi governa non sembra esserci troppo spazio per la concertazione. De Benedetto ha parlato di "piatti pronti" serviti all'opposizione, senza un minimo di coinvolgimento.

Bruni ha fatto appello al bon ton istituzionale, che "da 15 anni a questa parte c'è sempre stato e che ora tuttavia sembra venir meno". Più drastico, il consigliere Leonardo Salzetti, che ha illustrato una situazione piuttosto deludente, ribadendo come si siano manifestate chiaramente nella nuova amministrazione "quanto avevo denunciato in campagna elettorale". Toni comunque distesi e nessun eccesso polemico nell'arco dell'intero incontro. L'opposizione otrantina, in sostanza, chiede principalmente una cosa: maggiore partecipazione alle scelte che contano.