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Cronaca Otranto

La difesa del Comitato: "Una reale battaglia di cività"

Palascìa: le dichiarazioni di Umberto Lanzilotto, con accuse su presunte passerelle politiche e di antimilitarismo, hanno indotto il portavoce Valentina Stamerra ad una difese delle proprie ragioni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Valentina Stamerra, portavoce del "Comitato Giù le mani da Punta Palascìa", a seguito dell'intervento di Umberto Lanzilotto, del "Comitato Giù le mani dalla Costa" che nell'articolo leggibile al seguente link https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3870 ha parlato di strumentalizzazioni politiche e antimilitariste in seno alla protesta.

di Valentina Stamerra *

A seguito delle interviste rilasciate a titolo personale da Umberto Lanzilotto (che non partecipa per sua volontà al comitato Giù le mani da Punta Palascia oramai dall'11 settembre, giorno in cui l'assemblea all'unanimità ha revocato tutte le precedenti cariche, nominando una sola portavoce) crediamo che ci sia bisogno di un po' di chiarezza per i lettori. Il Comitato Giù le mani da Punta Palascìa ha visionato, senza poterne avere copia, il progetto del Genio Militare su Punta Palascìa, per la prima volta a Roma nel corso dell'incontro del 25 settembre, presso il Ministro dell'Ambiente.

Si tratta, da quel poco che si è potuto vedere, della ristrutturazione del già esistente, della costruzione di un nuovo edificio, con un edificato che in totale coprirà circa 500 metri quadrati, che serve per alloggiare attrezzature militari e alcune stanze per alloggi di personale addetto al funzionamento delle attrezzature, di una torre per posizionare attrezzature. Si tratta di un progetto assolutamente informale e alla fase di studio, già modificato rispetto al primo, quello depositato per conoscenza presso il Comune di Otranto e mai visionato dal Comitato, che prevedeva una seconda torre, adesso eliminata.

La natura delle attrezzature che saranno contenute nella torre è secretata e a nessuno è dato conoscerle. Il Genio Militare ha fatto presente che l'intera nuova costruzione è necessaria per la Difesa Nazionale. Abbiamo quindi due principi costituzionali (quello della difesa nazionale e quello che tutela il paesaggio e i beni artistici e storici), di pari importanza, che le Istituzioni, nelle sedi procedimentali previste dalla legge, saranno tenute a contemperare, senza che a priori un principio possa prevalere sull'altro. La battaglia quindi è tutt'altro che chiusa, ragione per cui l'allerta delle associazioni e dei cittadini deve rimanere alta. Le Istituzioni e il Comitato a Roma hanno espresso al Genio Militare l'importanza che per tutta la popolazione salentina ha il luogo di Punta Palascia, tanto è vero che quel sito è fortemente tutelato dalle leggi paesaggistiche: è zona SIC, zona considerata dal PUTT e Parco Naturale Regionale e che in tali siti non è possibile modificare l'esistente senza valutazione d'impatto ambientale, nulla osta dell'ufficio parchi e autorizzazione paesistica.

Per il momento, non essendo state osservate le necessarie procedure, i lavori sono bloccati e nessun nuovo progetto è stato presentato per poter avviare una Conferenza dei servizi. Quello mostrato a Roma è assolutamente parziale, non definitivo e dunque non ancora valutabile. L'importanza del tavolo di Roma è stata quella di aprire un dialogo anche con il Genio Militare, perchè il sito di Punta Palascìa venga rispettato e addirittura liberato da altre ingombranti strutture metalliche, ivi presenti, e giudicate dallo stesso Genio Militare obsolete e non più utili. Siamo in fase di pre-conferenza di servizi, quindi al di fuori del procedimento amministrativo per la concessione o diniego delle autorizzazioni.

La Puglia, rappresentata a Roma dal Comitato e dalle Istituzioni, con notevole lavoro e fatica sta cercando di salvare un sito da un'opera altamente impattante anche se definita indispensabile per la Difesa Nazionale. Il tutto grazie alla sensibilità della popolazione, delle associazioni presenti nel Comitato Giù le mani da Punta Palascìa, delle Istituzioni Locali (Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Otranto), del Ministero dell'Ambiente, di due senatori pugliesi, Alberto Maritati e Maria Celeste Nardini, ed ora anche dell'Università di Lecce, che senza distinzione di colore e bandiera politica, ritenendo unanimemente Palascia un luogo di altissimo valore paesaggistico, storico, artistico e culturale, stanno lavorando (in questa fase attraverso il dialogo) perché, nel rispetto della legalità, quel sito sia preservato da ulteriore cemento. Ricordiamo che finora hanno appoggiato la difesa di punta Palascia, con delibera consigliare, oltre alla Provincia di Lecce, anche il Comune di Martano, il Comune di Melpignano, il Comune di Carpignano ed il Comune di Collepasso, che ringraziamo. Domani se ne discuterà anche nel Consiglio comunale di Lecce.
La battaglia che il Comitato sta portando avanti, con enorme sforzo di tutti i suoi componenti, ivi inclusi alcuni componenti del ‘Comitato giù le mani dalla Costa', è una battaglia di civiltà, di legalità e di rispetto dell'Ambiente e dell'identità salentina, che in Punta Palascìa trova un importante simbolo. Non si tratta in alcun modo, come più volte ribadito, di una battaglia antimilitarista. Anzi il nostro grazie è andato anche ai militari che si sono adoperati per spegnere l'incendio che ha devastato la zona di Punta Palascìa.

Il Comitato sta lavorando volontariamente e gratuitamente insieme alla gente e alle istituzioni e ritiene che solo l'unione di tutti possa portare a salvare Punta Palascia da altro cemento. Per quanto riguarda tutte le informazioni date fino ad ora dal Comitato, incluso ciò che riguarda l'impianto anti-intrusione, sono state estrapolate dalle dichiarazioni ufficiali del Genio militare (cartello dei lavori all'ingresso del cantiere e intervista su Eco radio del generale Resce), pertanto non sono frutto di un "sentito dire" ma di ciò che era dato di sapere al Comitato, non avendo avuto accesso agli atti, malgrado richiesta inoltrata al Comune di Otranto.

Occorre precisare che al momento il "Comitato giù le mani dalla Costa" fa parte attiva anche del "Comitato Giù le mani da Punta Palascìa", non avendoci mai inviato comunicazioni di diversa natura ed avendo partecipato con la delegazione salentina all'incontro di Roma. Siamo invece fortemente preoccupati per la dichiarazione "Tanto più che gli interventi a Palascia saranno fatti ugualmente" rilasciata da Umberto Lanzilotto: cosa vuol dire? Crediamo sia suo dovere chiarirlo a tutti i lettori, visto che utilizza i mezzi di comunicazione pubblica per esternare il suo pensiero e visto che questo della salvaguardia di Palascia è un problema che sta a cuore a tutti i salentini.

Da parte nostra lo abbiamo esternato e lo continuiamo a fare: Punta Palascia non va toccata, anzi se interventi ci devono essere, devono servire a togliere molto di quel brutto insediamento che già c'è e non aggiungere altro, sia esso di natura militare/difensiva o logistica, cosa che per noi non fa alcuna differenza. Del resto anche le istituzioni hanno esternato apertamente e pubblicamente la loro posizione alla stampa, con delibere consiliari e sulle pagine dei loro siti. E' meritorio al riguardo il lavoro del Comune di Otranto, che ha pubblicato l'intero resoconto di quanto è accaduto a Roma sul proprio sito Internet nonché la rassegna stampa curata dalla Provincia di Lecce e pubblicata sul proprio sito. Che anche il Comitato Giù le mani dalla Costa ed il suo presidente facciano altrettanto, al di là di polemiche, sentito dire ed infondate accuse.

* Portavoce del Comitato Giù le mani da Punta Palascìa.

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