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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Casarano

La Filanto ci ripensa: lavoratori non più a rischio

Dopo dieci ore di confronto sindacati e dirigenti arrivano ad un accordo di massima. E intanto lunedì incontro pubblico a Palazzo municipale di Casarano tra operai e Cgil, Cisl e Uil

Scongiurato il licenziamento di una parte del personale e stabilizzazione dei rapporti lavorativi per tutti gli 850 operai della Filanto. Trasferimento della "Labor" di Patù, azienda satellite del gruppo, nell'area di Casarano. E se pure la Filanto attua la delocalizzazione produttiva, l'industria avrebbe deciso di avere comunque la sua progettualità nel Salento.

Di questo ed altro si parlerà lunedì 16, alle 16.30, presso l'auditorium del Comune di Casarano, dove si terrà un'assemblea pubblica con tutti i lavoratori del gruppo Filanto e i rappresentanti provinciali dei sindacati di Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil. I quali renderanno noto l'esito dell'incontro tenuto ieri sera con i vertici dell'industria calzaturiera. La questione riguarda la trattativa per 200 lavoratori in scadenza di cassa integrazione e che rischiano il mancato assorbimento nel ciclo produttivo dell'azienda; ma anche il piano industriale della Filanto che, a detta dei sindacati, in seguito all'incontro di ieri sera, dà maggiori garanzie agli 850 addetti del gruppo.

La Filanto, sempre secondo quanto riferito dalle associazioni di categoria, era partita con l'idea della cassa integrazione straordinaria per la "Labor" di Patù e la costituzione di una nuova società che avrebbe dovuto assorbire i 60 cassintegrati della Filanto spa. "Dopo cinque ore di discussione - dice Daniela Campobasso, segretaria provinciale di Filtra-Cigil - siamo invece riusciti ad avere un punto d'incontro con il quadro dirigenziale su questi punti fondamentali: scongiurata l'ipotesi della costituzione di una nuova azienda, perché di fatto una azienda già esiste, e si chiama ‘Labor'; abbiamo chiesto alla Filanto che questa realtà, macchinari e strutture e personale, vengano trasferita a Casarano, evitando così di far perdere l'anzianità aziendale ai lavoratori. Non solo - aggiunge - ma la Labor andrebbe ad assorbire anche una parte dei cassintegrati della Filanto, scongiurando così l'ipotesi della costituzione di una azienda. L'operazione dovrebbe iniziare entro la fine di maggio".

Ma la Filanto e le sue società satelliti (Zodiaco, Labor, Technosuole) contano di otto manovie (catene di montaggio), che l'industria non potrebbe più alimentare per la crisi in cui vera il settore del calzaturiero, motivo per il quale vorrebbe ridurle della metà. "In due giorni di trattative - spiega Campobasso - siamo riusciti a convenire con l'azienda per stabilizzare tutti gli 850 persone in forza lavoro. Come? Entro fine maggio lavoreranno sei delle otto manovie, distribuite tra le aziende del gruppo attualmente operative e la ‘Labor' che da Patù viene trasferita a Casarano. Per gli operai delle altre due manovie restanti, si dovrà capire se questi faranno un percorso di cassa integrazione ordinaria a turnazione, ma il tutto finalizzato alla stabilizzazione che dovrebbe avvenire al rientro delle ferie o, al massimo, entro la fine di quest'anno".

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