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Cronaca

La Guardia di finanza celebra i suoi 244 anni, il bilancio degli ultimi 18 mesi

Come ogni anno le fiamme gialle hanno tracciato un bilancio del lavoro svolto, in particolare nel periodo dal gennaio 2017 al maggio 2018

LECCE – La Guardia di finanza ha celebrato oggi il 244esimo anniversario della fondazione del corpo. Come ogni anno le fiamme gialle hanno tracciato un bilancio del lavoro svolto, in particolare nel periodo dal gennaio 2017 al maggio 2018, con la lotta all’evasione fiscale, frodi nella percezione di fondi pubblici, contrabbando, gioco illegale, riciclaggio, infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale, traffici di esseri umani e di stupefacenti, finanziamento al terrorismo

La ricerca dei grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi ha permesso di recuperare 23 milioni di euro nella sola provincia di Lecce. Si tratta di beni dapprima “congelati” e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato (per circa 10 milioni di euro).

Ci si è arrivati seguendo uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione - non sempre agevoli da riscontrare - ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato.

Nella “categoria” dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette “carosello”, quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 329 i casi di società cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni. Vi sono poi coloro che, più intraprendenti, si spingono oltreconfine trasferendo all’estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano nel nostro Paese i redditi su cui hanno l’obbligo di pagare imposte nazionali.

Nel settore della fiscalità internazionale i casi di evasione scoperti nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 sono stati 6 a Lecce. Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: mille e 236 a Lecce, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

Sono 260 i reati fiscali (denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 57 per cento di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile.

Ben 239 i responsabili individuati, 21 dei quali finiti in manette. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,4 milioni di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 43 milioni di euro.

Sono 237 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 21,7 milioni di Iva. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 141 datori di lavoro per aver impiegato 356 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore delle accise, i 100 interventi conclusi dalle fiamme gialle hanno portato al sequestro di circa 33 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 2mila e 500 tonnellate. Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti 230 controlli e concluse 68 indagini di polizia giudiziaria.

Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse, è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la pubblica amministrazione, 63 persone, 56 delle quali in stato di arresto. Anche i sequestri eseguiti per 10,5 milioni di euro in tutto il comparto della tutela della spesa pubblica danno il senso dell’efficacia delle misure intraprese se si pensa che 3 milioni sono i sequestri nel solo settore degli appalti e del contrasto alla corruzione. Sequestri che consentono, almeno in parte, di ristorare lo Stato dai fenomeni di malaffare e di cattiva amministrazione scoperti dalla Guardia di finanza.

Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di circa 12 milioni di euro su un totale di gare sottoposte a controllo di oltre 35 milioni di euro: il che si traduce nel 34 per cento di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine.

Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nell’ultimo anno e mezzo le fiamme gialle ne hanno individuate 345, responsabili di un danno erariale di circa 31 milioni di euro.

Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla confisca (e ristabilito il possesso da parte dello Stato) di beni e valori per 8 milioni di euro. Ulteriori 15 milioni sono stati, inoltre, sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso ammontano a 30 milioni di euro.

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.

Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti. Il valore del riciclaggio accertato dal Comando Regionale Puglia nell’ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ai 6 milioni di euro. Le richieste di sequestro in corso ammontano a 4 milioni. Un fiume di soldi intercettato grazie alle 9 indagini di polizia giudiziaria avviate, da cui sono “scattate” denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 23 persone.

La lotta al fenomeno del riciclaggio non si fa però solo con la repressione. Per contrastarlo al meglio è necessaria anche una seria azione preventiva attraverso le analisi delle segnalazioni di operazioni sospette. Le 234 nei confronti di soggetti residenti nella nostra provincia hanno consentito ai reparti di sviluppare approfondimenti investigativi che si sono tradotti in attività di verifiche e controlli fiscali;

Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il Made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Rientrano negli oltre 5 milioni di articoli sequestrati dalle fiamme gialle nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del Made in Italy, quelli non sicuri e i prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. In questo settore,

Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. Significativo il fatto che le 5 tonnellate di stupefacenti, sequestrate dal 2017 a oggi, sia stato intercettato grazie a operazioni aeronavali. In mare caccia aperta ai narcotrafficanti quindi, ma anche agli scafisti e a tutti coloro che sfruttano il fenomeno della migrazione. Sessanta gli arresti e 32 i mezzi sequestrati dalla Guardia di Finanza nelle nostre acque.

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