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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

La polizia penitenziaria scova tre fucili nascosti in un muretto a secco

Due armi risultano modificate. La canna è stata mozzata per renderle più maneggevoli. Il loro furto, avvenuto in un’abitazione di Squinzano, risale alla fine del 2013. La terza, un sovrapposto “Pietro Beretta”, senza matricola. Erano ben celate e sigillate per preservarle

SQUINZANO – Tre fucili con munizioni sono stati scovati fra le campagne di Squinzano. Erano nascosti in un muretto a secco in via Madonna dell’Alto. Questa è una strada che conduce verso la periferia estrema, in direzione della provincia di Brindisi, tanto che si riallaccia alla Trepuzzi-Cellino San Marco. Due delle armi sono rubate. Una terza non ha alcun segno distintivo ed è anche erosa dal tempo. 

Il rinvenimento non è stato certo casuale. Casuale non sembra nemmeno che a trovare le armi sia stato il reparto di polizia penitenziaria. Il sequestro nasce da un’attività investigativa e da informazioni acquisite dagli agenti diretti dal commissario Riccardo Secci. Al momento non è dato sapere chi le avesse celate e chi le abbia usate o avesse intenzione di farlo. Ma dato il luogo, è lecito supporre che possa trattarsi di una parte del sicuramente più vasto arsenale dei gruppi criminali della zona.

Fra Squinzano e dintorni, con agganci nel Brindisino, fino ad oggi l’attività investigativa delle forze dell’ordine è stata pressante ed ha condotto a decine e decine di arresti, nelle varie operazioni che si sono susseguite. Non ultima, spicca “Vortice Dejà”, che riguarda nomi di rilievo nel panorama criminale, in seno agli affari della Sacra corona unita.

Il ritrovamento risale ai giorni scorsi, ma la notizia è trapelata soltanto oggi. Durante una perlustrazione mirata in un’ampia area rurale, gli agenti della penitenziaria hanno scovato i fucili, scrupolosamente avvolti e sigillato all’interno di involucri di plastica per evitare che le intemperie potessero intaccarne la funzionalità.  

Due armi risultano modificate. La canna è stata mozzata per renderle più maneggevoli.  Il loro furto, avvenuto in un’abitazione di Squinzano, risale alla fine del 2013. La terza arma, un sovrapposto “Pietro Beretta”, oltre ad esser privo del calcio e con la canna mozzata, ha evidenti segni di corrosione derivanti dall’esposizione all’umidità. Non vi è alcuna matricola. Del sequestro è stata informata la Procura della Repubblica di Lecce. Sono in corso accertamenti balistici.  

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