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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La Procura gli contesta undici casi di molestie a donne: sergente rischia il processo

Chiuse le indagini preliminari sul caso di Riccardo Schiavoncini, sottufficiale dell’Aeronautica militare, residente a Giorgilorio, arrestato dalla polizia all'inizio dell' anno dopo una serie di episodi nel centro di Lecce: avrebbe palpeggiato le parti intime di diverse donne, per poi fuggire

LECCE - Rischia il processo Riccardo Schiavoncini, il sergente dell’Aeronautica militare di stanza presso il 16° Stormo di Martina Franca, finito nei guai lo scorso febbraio per violenza sessuale continuata. Ma il 31enne, originario di Roma e residente a Giorgilorio (frazione di Surbo), potrebbe decidere di patteggiare la pena. E' quanto sta valutando attraverso l'avvocato difensore Antonio Mazzeo, dopo che la Procura di Lecce ha tirato le somme nell'inchiesta che lo indica un molestatore seriale.

Nell'avviso di conclusione delle indagini notificato a Schiavoncini nelle scorse settimane le accuse restano le stesse di quelle che gli costarono l'arresto ai domiciliari. Secondo il pubblico ministero Maria Vallefuoco, il magistrato che ha coordinato le indagini, il sergente avrebbe molestato nel centro di Lecce undici donne. Con tutte avrebbe usato lo stesso approccio: allungare le mani sulle parti intime, per poi allontanarsi a piedi con fare tranquillo, come se non avesse fatto nulla di male.

Durante l’interrogatorio di garanzia, il sottoufficiale rispose a tutte le domande del gip Giovanni Gallo e ammise in parte le accuse. Confermò il suo coinvolgimento solo in un paio di episodi “incriminati”. Ma stando agli accertamenti degli agenti delle volanti e della squadra mobile, iniziati lo scorso ottobre in seguito alla denuncia di una donna, Schiavoncini è responsabile anche di altri nove episodi.

Gli investigatori riuscirono a risalire alla sua identità attraverso le descrizioni dettagliate fornite dalle vittime e i video estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza nelle zone in cui il sottoufficiale avrebbe agito. A “inchiodarlo” fu soprattutto un filmato dello scorso settembre che immortalò l’auto, una Honda Cr Sport, sulla quale fu visto salire dopo aver palpeggiato una 33enne leccese in viale Otranto.

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