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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La risonanza magnetica? Sì ma tra un anno. Storie di ordinaria sanità

In attesa che la Regione assegni i budget alle strutture convenzionate, le liste d'attesa negli ospedali sono sempre più lunghe

LECCE – Oltre 365 giorni di attesa. A tanto ammonta il tempo che un paziente che si è rivolto al Cup (Centro unico prenotazioni) dell’Asl di Lecce per prenotare una risonanza magnetica alla colonna lombosacrale, dovrà aspettare.

Come se fosse del tutto normale, gli è stata prospettata l’ipotesi di sottoporsi all’esame per il febbraio del 2019 nell'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Più di un anno prima di poter eseguire la risonanza magnetica, un esame che molte volte risulta decisivo per scoprire in tempo utile diverse patologie, anche gravi. A questo punto le strade percorribili sono due: accettare la prenotazione e sperare che la situazioni si sblocchi, oppure rivolgersi a un centro di diagnostica privato, con un costo che può variare tra i 100 e i 150 euro. Un ingiustizia per tutte quelle persone che non si possono permettere di pagare un esame diagnostico importante.

Una delle tante storie di salute negata e lentezza con cui ogni giorno i cittadini sono costretti a confrontarsi, che ha radici e cause complesse. Le strutture sanitarie, infatti, non riescono a far fronte alle richieste dei tanti pazienti di un territorio vasto e popoloso come quello salentino (e pugliese), visti i mezzi e il personale a disposizione. Per questo per ogni Asl, dopo una procedura di accreditamento, vi sono delle strutture private che erogano prestazioni in regime di convenzione. Per queste strutture, però, dev’essere stanziato un budget di spesa che vada a coprire le prestazioni erogate. Un iter, inutile sottolinearlo, lungo e complesso, sotto il profilo burocratico e procedurale. 

Nei giorni scorsi la Commissione sanità ha espresso all’unanimità parere favorevole in merito alle modifiche al Regolamento regionale relativo ai criteri di assegnazione dei budget annuali alle strutture accreditate da parte della Asl. In particolare, le modifiche riguardano l’aggiornamento e l’integrazione dei requisiti in riferimento alla sezione di medicina di laboratorio, alla luce delle previsioni contenute nel documento relativo alla riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio. Per i malati, però, rimangono i tempi di attesa lunghissimi o costi elevati da sostenere, con un sapore amaro di salute tradita.

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