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Cronaca Copertino

La tentazione del Capodanno fuori porta gli costa caro: in due agli arresti

Ai domicilari Luca Zuccalà, 21enne di Copertino, e Alvise Miccoli, 30enne di Nardò. Il primo è evaso da casa, dov'era ristretto a seguito di una rapina, ed è stato scovato alle 5 di mattina a Copertino. Il secondo, sorvegliato speciale con obbligo di dimora nella sua città, era a San Donaci

LECCE – L’irresistibile fascino del Capodanno fuori porta. Un piacere per molti, ma non una concessione per tutti. E così ben due salentini sono finiti nei guai per non aver saputo trattenersi davanti alla tentazione di uscire da casa l’ultima notte dell’anno, nonostante precise restrizioni dell’autorità giudiziaria. Si tratta di Luca Zuccalà, 21enne di Copertino, e di Alvise Miccoli, 30enne di Nardò. A unirli in un unico destino (i due probabilmente nemmeno si conoscono), il fatto che siano stati “pizzicati” dai carabinieri e che all’origine di tutti i loro guai vi siano alcune rapine.

Zuccalà è stato scovato alle 5 del mattino lontano dalla sua abitazione. I carabinieri della tenenza non l’hanno trovato, nel giro di controllo nei confronti di persone gravate da provvedimenti, e soltanto prima dell’alba sono riusciti a rintracciarlo. La notte in giro gli è costata cara, perché è ritornato di forza a casa (era già ristretto ai domiciliari), in attesa del processo per direttissima per evasione.

Molti ricorderanno ancora i motivi che avevano condotto all’arresto del ragazzo. Anche perché i fatti sono molto freschi. All’alba del 16 novembre scorso, ponendosi alla guida della Lancia Delta dell’ignaro padre, si era recato a Lequile per tentare di rapinare il bar “Porto Alegre” di largo San Francesco armato di un cacciavite. La reazione del titolare l’aveva costretto alla fuga.

Nel giro di poco tempo, poi, partendo da targa e modello di auto, i carabinieri del Norm di Lecce erano riusciti a ricostruire i fatti e ad arrestarlo. Prima di quel giorno, però (nell'estate del 2013), il giovane era già finito nei guai per una rapina ai danni della tabaccheria “La Baia” di località La Strea, quindi nei pressi di Porto Cesareo. L’impresa, in quel caso era riuscita, usando un piccolo coltello, ma anche nell’occasione era stato alle fine bloccato dai carabinieri e posto in arresto.

Addirittura in provincia di Brindisi era invece finito il neretino Alvise Miccoli.  Il 30enne, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo soggiorno nella sua città, durante la notte di fine anno, è stato bloccato dai carabinieri della stazione di San Donaci. Non ha spiegato i motivi della sua presenza sul posto, ma d’altro canto anche soltanto festeggiare con parenti o amici non sarebbe stato certo motivo valido per trasgredire le norme. Anche per Miccoli sono scattate le manette. E’ stato destinato ai domiciliari.

Le vicende che riguardano il 30enne di Nardò si perdono un po’ a fondo nel tempo, rispetto a quelle di Zuccalà. Il giovane, infatti, è stato condannato in passato per una violenta rapina che risale al 18 dicembre del 2007 ed avvenuta a Nardò. Insieme ad altri e con volto coperto, eseguì un assalto armato di fucile ai danni di una tabaccheria, ferendo con un colpo esploso nella fuga i titolari, moglie e marito, entrambi per fortuna non in modo grave. Fu incastrato dalla squadra mobile di Lecce.   

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