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Cronaca Viale Gioacchino Rossini

Ruba 10mila euro di "oro rosso" dall'ex Galateo: 44enne condannato per direttissima

Un uomo è stato arrestato, nel pomeriggio di ieri, dagli agenti della Squadra mobile. Si è finto operaio, asportando oltre 55 chilogrammi di cavi elettrici dall'ex ospedale, equipaggiato da un vero e proprio kit da professionista

LECCE - L'area dell'ex Ospedale Galateo in viale Rossini, era stata già presa d'assalto da alcuni vandali alcuni giorni addietro. Nel pomeriggio di ieri, gli agenti di polizia hanno temuto di ritrovarsi di fronte  scene già viste. La rete metallica, posta a mo' di protezione sul cancello di accesso ai locali semi-interrati della struttura, era stata parzialmente divelta.  I rumori che i poliziotti hanno percepito, provenienti dal seminterrato, nella parte posteriore dell'edificio, non hanno lasciato spazio ai dubbi. Si sono appostati sull'uscio, pazienti, e hanno atteso. Una manciata di minuti appena e  il personale della questura di Lecce ha scorto u nuomo, come da previsione.

Gabriele Caminiti, di 44 anni, nato a Varese ma residente a Lecce, indossava una tuta da metalmeccanico,  una trovata strategica per dissimulare le sue reali intenzioni. Addosso, tuttavia, aveva anche altro. Matasse di cavi elettrici, di enormi dimensioni, naturalmente asportate dall'edificio. Identificato, Caminiti è stato anche trovato in possesso di una cesoia in ferro, un vero kit da professionista.

Dopo una prima ispezione dei locali, gli agenti della Squadra mobile hanno notato altri cavi tranciati, e una cassetta in plastica, di colore nero. All'interno del contenitore,  oltre 55 chilogrammi di cavi elettrici. Inevitabile le manette ai polsi dell'uomo, ritenuto responsabile di furto aggravato ai danni della Asl, per un danno complessivo che si aggira intorno ai 10 mila euro. L'uomo, questa mattina, è stato condannato per direttissima dal giudice monocratico del Tribunale di Lecce a 1 anno e 4 mesi, più al pagamento di una multa di 300 euro. Dovrà scontare la detenzione ai domiciliari.

Al di là di tutto, la vicenda mette in risalto, per l'ennesima volta, lo stato di abbandono in cui versa lo stabile, al centro di un'interminabile disputa, anche a livello politico, su proprietà e utilizzo, dove i furti si sprecano e all'interno del quale, in un caso, i primi di marzo del 2010, si registrò anche un pericoloso incendio di origine dolosa.   

Ruba chili di rame, arrestato e subito a processo

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