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Cronaca Lizzanello

Le opere d'arte della chiesa arredavano un'abitazione

Denunciato dalla guardia di finanza un individuo che custodiva bassorilievi, candelieri e una tela spariti dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita a Merine. E perfino una fonte battesimale

La chiesa è stata ritrovata. Era sparita, in parte. Scomparse le opere d'arte della chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita a Merine. I militari della guardia di finanza di Lecce hanno rinvenuto i manufatti. Da anni erano spariti, da quando il Concilio Vaticano II riformò la liturgia. Modifiche entrate in vigore nel marzo del 1965, sotto il pontificato di Paolo VI. Si stabilì che la Messa non dovesse essere celebrata con le spalle all'assemblea, ma che il sacerdote guardasse i fedeli. Si adeguarono gli altari al nuovo rito. Gli altari furono staccati dalla parete. Qualcuno seppe approfittare dei lavori di modifica nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Qualcuno si impossessò delle opere che abbellivano l'altare.

I finanzieri hanno recuperato trentasette manufatti e bassorilievi lavorati in pietra leccese asportati dall'altare maggiore e dagli altari laterali, una fonte battesimale, una balaustra in ghisa lavorata, una oleografia su tela raffigurante il cuore immacolato di Maria, che faceva parte dello stendardo della Confraternita della Madonna dei fiori. E ancora, tre candelieri in legno dorato, due applique in ferro battuto, quattro lampade opalinate. Reperti risalenti al XVII e al XVIII secolo. Della chiesa parrocchiale, infatti, si hanno notizie dal 1641, quando fu visitata da monsignor Luigi Pappacoda .

Ai militari due mesi fa è giunta la segnalazione circa l'ubicazione delle opere scomparse. Le indagini hanno condotto a un individuo della zona coinvolto nei lavori di adeguamento dell'altare alla riforma liturgica. L'uomo aveva abbellito delle opere sottratte alla chiesa la propria casa. E' stato denunciato all'autorità giudiziaria.

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