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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Duca degli Abruzzi

L'hashish in casa gli costa molto caro: il giudice lo rimanda in carcere

Un 40enne era finito tre anni or sono nella rete dell'operazione "Speed Drug". I carabinieri sono arrivati a lui in modo indiretto, durante i controlli in seguito alla cattura di un pusher straniero

LECCE – L’arresto è scattato su ordine del Tribunale di sorveglianza. , era finito nella rete dei controlli scattati il 28 settembre scorso, quando i carabinieri della Compagnia del capoluogo e del Nucleo investigativo avevano inseguito e arrestato Mussa Colley, un giovane straniero accusato di spaccio di stupefacenti (aveva 100 grammi di marijuana in 200 dosi).

La vicenda era stata movimentata. Il ragazzo di origine africana era stato fermato in modo rocambolesco all’interno di una macelleria di viale Lo Re. Contestualmente, i militari avevano disseminato nel centro storico varie pattuglie. Partendo da via Duca degli Abruzzi e vico De Argenteris, dove negli anni si sono accavallati blitz in massa delle forze dell’ordine e ordinanze comunali, per porre un freno a episodi di vandalismo e microcriminalità, i militari avevano esteso le verifiche in varie abitazioni.

Tra queste, l’appartamento occupato dal 40 enne leccese, già agli arresti domiciliari. Maggiore, infatti, è fra i quarantadue soggetti finiti in manette all’alba del 19 marzo del 2013, nell’ambito dell’operazione della Squadra mobile ribattezzata “Speed Drug” che, come rimanda in modo inequivocabile il nome stesso, rimanda ai traffici di stupefacenti nell’hinterland di Lecce.

MAGGIORE VITO ERMAN-2Nel corso della perquisizione domiciliare, con l’appoggio del Nucleo carabinieri cinofili di Modugno, Maggiore era stato trovato in compagnia di una parente. La quale, però, a quanto pare non sarebbe nella lista delle persone autorizzate a frequentare l’abitazione. Non solo. I carabinieri avevano scovato anche un panetto di hashish di circa 40 grammi. Droga che, secondo i carabinieri, sarebbe riconducibile proprio a Maggiore.

Le due circostanze erano state segnalate con un’informativa al giudice di sorveglianza che, concordando evidentemente con le tesi dei militari leccesi, ha emesso un’ordinanza che ripristina la custodia cautelare in carcere. Ieri pomeriggio, dunque, i carabinieri, notifica in mano, si sono recati in casa dell’uomo, per accompagnarlo presso la casa circondariale di Borgo San Nicola.

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