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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cerca l'amico, trova sconosciuto: accusato di violenza su una bimba

Lei ha quasi 6 anni. La confessione alla madre: costretta sesso orale. Storia inedita, ma l'arrestato è un nigeriano 41enne da settimane in carcere. Esami sul Dna

LECCE – Attirata dalla musica che proveniva da quella casa di cui conosceva ogni angolo, nell’innocenza dei suoi 6 anni ancora da compiere, si è avvicinata sperando di trovare l’amico che non vedeva da tanto tempo. Inizia varcando quella soglia una storia d’infanzia violata, tanto torbida, quanto, ancora, distesa su un tappeto di punti interrogativi.

Pochi gli elementi. Tutto in questa fase, per quanto se ne sappia, ancora si basa sul fatto che lei, la bimba, abbia riconosciuto il presunto orco e sulle sconvolgenti rivelazioni che ha fatto. Prima ai genitori, poi, agli investigatori. Ma ora c’è da analizzare il Dna, fra le altre cose, per avere qualche punto più fermo.

La stessa storia è rimasta chiusa in un cassetto segreto per intere settimane. Eppure, c’è un arresto. Un uomo, H.O., 41enne nigeriano, è nel carcere di Borgo San Nicola. Lì si trova fin dal 29 maggio scorso. Il fermo è stato eseguito dalla squadra mobile di Lecce. L’uomo risponde di violenza sessuale su minore.  

LeccePrima è riuscita a ricostruire diversi particolari di questa vicenda, ancora del tutto inedita alle cronache, e di cui volontariamente si omettono elementi che possano far risalire con troppa facilità all’identità della famiglia. Ovvie ragioni di tutela della bimba.

Tutto ha avuto inizio in una via del quartiere Rudiae. Il 28 maggio era una luminosa domenica primaverile, da trascorrere fra la spensieratezza dei giochi, per la bimba, e da dedicare al riposo per i genitori e i figli maggiori. Proprio di fronte all’appartamento della famiglia, in un altro immobile, abita oggi un ragazzo nigeriano. Lì, però, per qualche anno, ha vissuto un altro ragazzo di colore che nel tempo aveva stretto un rapporto di amicizia e frequentazione con il nucleo familiare della piccola. Tanto che lei si era trovata più volte a giocare con questo ragazzo.

Si tratta, però, di giovani extracomunitari che vanno e vengono, spesso si spostano in altre località per i loro piccoli commerci. E così un giorno l’amico di famiglia se n’è andato. Nella sua casa è andato a vivere un nigeriano. Anche questo, per la verità, cordiale e affabile, ha ben presto intessuto rapporti di buon vicinato con la famiglia della bambina. Da qualche giorno, però, c’era un novità. In casa sua c'era anche un ospite, il 41enne.*

La musica, dunque. Quella domenica mattina la bimba ha sentito le note provenire dall’appartamento. Come avrebbe in seguito raccontato ai genitori, era entrata colma della gioiosa speranza che fosse tornato il suo vecchio amico. Purtroppo, non era lui. Secondo le ricostruzioni, nell’appartamento la bimba sarebbe rimasta pochi minuti**. In qualche modo, forse la promessa di qualche regalo, forse parole gentili (le indagini ancora devono spiegare molti aspetti), deve aver catturato la sua fiducia.

I genitori, vedendo che la figlia non rientrava, a un certo punto l’hanno richiamata, incrociandola di ritorno sul pianerottolo condominiale. “Il pranzo è pronto, fai bene a tornare”, le hanno detto. Ma il cuore di una mamma percepisce subito le ombre addensarsi sul viso di una figlia. Qualcosa non andava e i pensieri nella sua testa sembravano troppo ingombranti per una bimba così piccola. Nel primo pomeriggio, finalmente, ha iniziato il suo racconto. Poche parole, un linguaggio ancora infantile. Ma s’è spiegata bene. Quel tanto che è basato a capire che sarebbe stata costretta dal 41enne a un rapporto di sesso orale.

E’ stata una vera e propria irruzione, quella dei genitori, nell’appartamento. Cercavano il 41enne. Ma sembrava scomparso. Solo dopo, dal coinquilino che avevano già avuto modo di conoscere, hanno saputo che si era spostato, nel frattempo, in un comune del nord Salento.

E’ stata finalmente avvisata la questura. Sono iniziate le ricerche, ma solo il giorno successivo il 41enne è stato rintracciato e fermato. Era la sera di lunedì. Le ricostruzioni hanno consentito di ottenere le prime, fondamentali informazioni che hanno spinto il sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci a richiedere e ottenere un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò.

Ora si prosegue nell'inchiesta. Importanti saranno soprattutto le perizie. Nelle scorse ore il pubblico ministero ha conferito l’incarico al consulente tecnico della Procura perché esegua gli esami biologici sul Dna della bimba e del nigeriano indagato. Le operazioni inizieranno nei prossimi giorni.

* Rettifica: il 41enne non era andato a vivere nell'appartamento, ma era ospite.

** Rettifica: non un'ora circa, come si era erroneamente scritto nella prima versione.

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