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Cronaca

Un lungo appostamento, poi il blitz nella villetta: finanzieri scovano 5 chili di eroina

In arresto due albanesi residenti a Lecce, Endri Xhumbaraj di 23 anni e Maksim Hasanaj. Per due giorni i militari del Goa hanno tenuto sotto osservazione una casa nella quale avevano depositato un borsone. Ma l'indagine è ancora in corso: al vaglio la posizione del proprietario dell'auto e dell'immobile

LECCE – E’ un colpo importante quello messo a segno dalla guardia di finanza. In una sola sera le fiamme gialle hanno strappato al mercato della droga ben 5 chilogrammi di eroina, che avrebbero portato nelle tasche della criminalità centinaia di migliaia di euro. La vendita di morte, una forma di economia sommersa sempre molto lucrosa.

E’ un’indagine, quella appena avviata, che oltretutto promette sviluppi interessanti, perché se è vero che in manette sono finiti due cittadini albanesi, Endri Xhumbaraj di 23 anni e Maksim Hasanaj di 44, è vero anche che entrambi hanno residenza a Lecce. Un aspetto sul quale sarà opportuno svolgere approfondimenti per ricostruire la rete sottostante.

Il legame con la terra d’origine, da cui da sempre sbarcano armi e droga, sembra essere più che un sospetto, dettato anche dal luogo in cui sono stati rintracciati, cioè lungo la litoranea che collega le marine a nord di Lecce, Torre Chianca a Casalabate. I due sono stati fermati per la precisione a Spiaggiabella e non è da escludere che il carico sia arrivato in zona nel corso di uno sbarco sfuggito ai pattugliamenti marittimi. Ma c'è di più. Ci sono, infatti, anche le conoscenze sul posto da verificare. L’auto usata, lo stesso villino impiegato come deposito, non appartengono a loro, ma sono di salentini.  

L’operazione è stata portata avanti dalle unità specializzate del Gruppo operativo antidroga, che fanno capo al Nucleo di polizia tributaria di Lecce, reparto diretto dal tenente colonnello Nicola De Santis, lo stesso che già in passato ha stroncato grossi traffici di stupefacenti. E c'è da agiungere che insieme al corposo carico di eroina, i finanzieri hanno scovato anche 350 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e il classico materiale per suddividere e produrre più dosi.

Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di mercoledì, ma la conclusione s’è avuta ieri, dopo un lungo appostamento. Una pattuglia, infatti, ha intercettato due giorni addietro una Citroen Xsara ed ha seguito i movimenti di chi si trovava a bordo, cioè proprio i due albanesi che, non sapendo di essere osservati da una posizione nascosta, ma cercando comunque di agire con circospezione, prima hanno osservato più volte in ogni direzione, poi – convinti che non vi fosse nessuno – hanno fatto ingresso in un’abitazione, portandosi dietro un borsone nero.

Foto 1-25-3Si tratta della classica villetta estiva, in apparenza disabitata, come la maggior parte di quelle che sorgono nelle zone di mare, in questo periodo dell’anno. Un luogo con un arredamento scarno e vetusto, quindi non vissuto da tempo. Da qui i due ne sono usciti subito dopo, senza però più quella sacca. E la vicenda ha iniziato a farsi molto interessante.

I finanzieri non sono intervenuti subito. Prima hanno svolto alcuni accertamenti. Dalla targa dell’autovettura si è risaliti all’intestatario, un leccese con diversi precedenti, fra cui anche detenzione e spaccio di stupefacenti. E’ chiaro che s’è subito pensato che in quel borsone potesse esservi contenuta droga. Ed ecco che l’appostamento s’è prolungato, in attesa che i due facessero rientro.

Foto 2-17-29I militari hanno dovuto attendere un giorno intero, ma nel tardo pomeriggio di ieri gli albanesi sono ritornati nell’abitazione. E’ stato a quel punto che gli investigatori sono usciti allo scoperto, fermando e identificando Xhumbaraj e Hasanaj. L’ingresso nella casa oggetto di così tanta attenzione ha poi premiato gli sforzi dei miliari. All’interno di un armadio della stanza da letto, infatti, hanno trovato il borsone intravisto molte ore prima. E dentro c’erano dieci panetti di eroina.

Sotto il materasso, invece, era stata nascosta la marijuana. Continuando a mettere il villono sottosopra, sono spuntati anche il bilancino di precisione e il resto del materiale. La perquisizione è stata estesa anche all’appartamento occupato dai due, e questa volta in città, dove sono stati sequestrati un personal computer e un tablet, strumenti saranno analizzati a fondo in cerca di contatti importanti.

Per i due albanesi è così scattato l’arresto. Sono stati condotti nel carcere di Borgo San Nicola. E l’inchiesta, com’è facile intuire, è soltanto all’inizio, perché ora la guardia di finanza sta cercando d’inquadrare il ruolo di almeno altre due persone: il proprietario dell’auto e quello di casa. Nessuno dei due al momento è formalmente indagato, ma è chiaro che qualche spiegazione dovranno fornirla.    

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