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Cronaca

Sgominata una rete mondiale di pedofili. Perquisito anche un bancario leccese

In Italia l'inchiesta coinvolge 14 persone dei 112 indagati,tutti uomini, in 28 paesi del mondo. Circa 700 i pedofili e si erano riuniti in quattro social network sui quali immettevano materiale pedopornografico

 

LECCE – Una rete mondiale di pedofili, un esercito di 700 orchi che si erano riuniti in quattro social network sui quali immettevano materiale pedopornografico. E la cosa più aberrante è che alcuni di questi filmati e foto sarebbero stati realizzati direttamente da loro. Tutto parte da una inchiesta coordinata dalla procura di Firenze. Tra questi sarebbe coinvolto anche un bancario 30enne di Lecce, incensurato, che è stato perquisito. Le indagini sono state condotte dal Nucleo investigativo telematico (Nit) di Siracusa, che hanno portato all’arresto, a Milano, di un pensionato incensurato di 52 anni. L'uomo sarebbe uno dei fondatori della rete internazionale sul web. Nella sua abitazione, perquisita nelle scorse ore, sono stati sequestrati 600 video e 4mila fotografie a carattere pedopornografico, taluni prodotti nella stessa abitazione del pensionato. In Italia l'inchiesta coinvolge 14 persone dei 112 indagati - tutti uomini - in 28 paesi del mondo.

Due perquisizioni sono in corso ad Aosta nei confronti di un sessantenne assicuratore e di un cinquantenne pensionato. Come riferisce l’Ansa in un'agenzia, coinvolti a Udine un commerciante di 42, a Verona un operaio di 43, a Como un impiegato di 34. In provincia di Agrigento sono stati perquisiti un programmatore informatico di 63 anni e un operaio di 41. Perquisizioni sono ancora in corso a Lucca e Pistoia rispettivamente nei confronti di un imprenditore di 27 anni e di un dirigente di 73. Altre due perquisizioni sono in corso a Milano e a Monza. Tra i 14 indagati in Italia, risulta che già adesso sette di loro avrebbero ammesso agli investigatori del Nit, almeno in parte, il possesso di materiale pedopornografico, giustificandosi di aver frequentato i social network, che hanno il server a Dallas negli Usa e che sono stati oscurati, per curiosità. Tuttavia, al momento, nessuno di loro avrebbe spiegato perché hanno 'postato' immagini video e foto pedopornografiche.

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