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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Via Merine

Furti in abitazione, nuova escalation: vari casi negli ultimi tempi

Nella zona di via Merine e nel rione San Sabino nelle ultime ore, presso via Monteroni, viale della Repubblica e nell'hinterland nei giorni scorsi. Occhio ai soggetti sospetti

LECCE – Dopo un periodo di calma apparente, sembra che siano ricominciati con una certa intensità i furti nelle abitazioni di Lecce e dell’hinterland. Nel pomeriggio di ieri, i ladri hanno battuto il nuovo comparto che sta crescendo a ridosso di via Merine. Ben due i casi in cui i colpi sono andati a segno, fra la stessa via Merine e in una sua traversa, via Nullo D’Amato. Episodi sui quali sta indagando la polizia. Sul posto sono arrivati gli agenti delle volanti.

I malviventi, quasi certamente un’unica banda, si sono introdotti all’interno di due distinte abitazioni, forzando le porte, e iniziando a spostare mobili e quadri. Evidente, quindi, come fossero alla ricerca di eventuali casseforti incassate nelle pareti. Ma mentre in un caso la cassaforte non c’era e si sono dovuti accontentare di quanto rinvenuto rovistando fra i cassetti, in un altro l’hanno scovata e sono riusciti a forzarla, portando via tutti i gioielli che si trovavano all’interno. Un bottino che deve essere quantificato con precisione, ma che dovrebbe essere ingente.

Entrambi i furti sono stati scoperti in serata, ma si presume che i ladri siano entrati nelle ore pomeridiane, quando i residenti non erano presenti. La tecnica ricorda quanto avvenuto il 10 febbraio scorso, in via Aldo Rossi, traversa della strada che collega Lecce ad Arnesano.

Anche in quel caso, i malviventi, dopo essere entrati, hanno iniziato a spostare il mobilio, cercando l’eventuale forziere. Dunque, non vanno sempre a colpo sicuro, ma a volte si affidano alla sorte. Nel frattempo, però, l’antifurto collegato all'Alma Roma ha iniziato a suonare e la proprietaria, che stava rincasando, ha rischiato di trovarsi i ladri proprio di fronte. Alla fine, sono andati via a mani vuote.

Va notato come, anche in quel caso, abbiano scelto un nuovo comparto alla periferia del capoluogo. Zone periferiche, in cui si trovano villette e palazzine di recente edificazione e che sono collegate direttamente ad arterie stradali che più facilmente garantiscono la fuga, come provinciali o tangenziali.

Da ricordare come, giusto due sere dopo quel fatto, sabato 12 febbraio, i carabinieri  del Norm di Campi Salentina abbiano inseguito fino alle porte di Lecce un’Alfa Mito nera senza targhe, dopo un furto avvenuto nella vicina Trepuzzi. L’auto è riuscita seminare gli inseguitori proprio all’inizio di via Taranto, nonostante nel frattempo anche l’intervento anche di volanti di polizia e di altri carabinieri, da Lecce.

Curiosità inedita, una pattuglia del Norm di Lecce, proprio in quel momento, si trovava nella vicina viale della Repubblica per rilevare un furto in un’abitazione (di lieve entità). Insomma, gli occupanti quella Mito (purtroppo) si sono salvati dall’arresto per il rotto della cuffia, visto che hanno rischiato di finire fra incudine e martello.

Tutto questo mentre un tentativo di furto pare si sia registrato venerdì sera anche in via Matera, nel rione San Sabino. Un’altra zona spessa battuta dai ladri (basti pensare che proprio in via Matera vi è una famiglia che negli anni ha subito ben sei furti nel proprio appartamento). Qui, dunque, verso le 21, pare che qualcuno abbia tentato d’introdursi in un’abitazione, dove però c’era una ragazza (la madre era uscita) che, sentendo rumori sospetti alla porta e notando nello spioncino qualcuno che tentava di nascondere la visuale con la mano, ha iniziato a urlare, mettendolo in fuga. Anche in quel caso, successivamente s’è svolto un sopralluogo della polizia.  

Non sempre si tratta degli stessi soggetti. Di solito sono più le bande ad agire, spesso nello stesso periodo. Quasi si dividessero la città. A volte sono personaggi interscambiabili fra loro. Le cronache degli ultimi anni hanno speso messo in rilievo come i più esperti nel “settore” provengano da Bari, siano stranieri (soprattutto georgiani) o italiani.

Ovviamente, scelgono zone dove non sono facilmente riconoscibili. In qualche le forze dell’ordine fermano soggetti sospetti, con arnesi tipicamente da scasso, ma il più delle volte questi se la cavano con una semplice denuncia a piede libero, non potendosi ovviamente fare processi alle intenzioni. Occhi aperti, dunque, e segnalare sempre movimenti sospetti a polizia e carabinieri.

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