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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Leonardo Prato

Furti: nuova scorribanda nelle vie della "movida". Uno fallisce, l'altro riesce

Il sospettato è uno straniero: ci sono testimonianze. Ci ha provato al "Crianza", danneggiando una finestra e c'è riuscito alla locanda "Arcu te Pratu"

LECCE – Un furto tentato, un altro riuscito. L’ordine preciso non è chiaro. Di sicuro, il ladro seriale del centro storico ci ha riprovato ancora una volta. Anzi due, di fila. Ma, sarà stata una circostanza fortuita, sarà anche perché nelle strade della movida stanno ormai tutti con gli occhi sgranati e le orecchie ben aperte, una delle scorribande gli è andata buca. Tant’è. Per il colpo fallito ai danni del ristorante “Crianza” di via Principi di Savoia, ve n’è stato un altro riuscito alla locanda “Arcu te Pratu”. Qui il malvivente si è fatto largo con la forza, rubando soldi, un computer portatile e pure qualche lattina di Coca Cola. Doveva quantomeno dissetarsi dopo tanto “lavoro”.

Si cerca uno straniero

Fin dalle prime ore del giorno la polizia è a caccia di un sospettato. C’è un video, infatti, che l'ha immortalato piuttosto bene. L’ha girato un testimone che ha avuto  a che fare, suo malgrado, con il soggetto, quand’erano le prime luci dell’alba. E' un ragazzo indiano che lavora proprio per il locale "Crianza". Le immagini stanno già facendo da ore il giro di Facebook e gruppi di Whatsapp dei commercianti, avvisati dalle stesse vittime del tentativo d'intrusione. Ormai, da un locale all'altro, è un tam-tam continuo.

Probabilmente non sarà nemmeno l’unico filmato. Nel corso delle ore ne saranno senz’altro acquisiti altri: quelli pubblici e di edifici privati. Entrambe le aree colpite, infatti, peraltro molto vicine fra loro, sono disseminate di occhi elettronici.

Non solo. Vi sono diversi elementi oggettivi che riconducono alla stessa mano in entrambi i colpi. In primis, gli oggetti usati per scassinare: comuni tondini di ferro. Pratici e resistenti, se ne possono rimediare facilmente nei cantieri. Oggetti simili sono stati ritrovati sia nei pressi del “Crianza”, sia dentro la locanda “Arcu te Pratu”. In quest’ultimo caso era stato addirittura posato in bella vista sulla scrivania posta all’ingresso, dove c’era un cassetto con i soldi, scaraventato per terra dopo aver arraffato il denaro.

C'è un identikit del ladro

L’identikit del soggetto? Un giovane di colore, esile e molto agile, con borsello a tracolla. Potrebbe trattarsi dello stesso straniero che ha già agito innumerevoli altre volte. Un’ipotesi, per ora, ma piuttosto verosimile. Molti dettagli sembrano corrispondere. Peraltro, ha lasciato impronte ovunque e la scientifica ha svolto in entrambe le circostanze dei rilievi.  

Nel caso del furto tentato al “Crianza”, il ladro ha perso letteralmente le staffe. Insomma, ha usato davvero poca creanza. Notato nel pieno dell’opera dall'aiuto cuoco del locale, che deve aver sentito rumori sospetti, appena si è accorto di essere osservato, ha mollato la presa della finestra che stava danneggiando e si è scagliato con un gesto di stizza contro quella del testimone, usando proprio il tondino di ferro. Poi, è fuggito a gambe levate.

Crianza e Arcu te Pratu: i danni provocati

Sebbene l’ingresso sia in via Principi di Savoia (dunque, proprio nei pressi di altri locali già vittime di furti), la finestra sulla quale si stava accadendo è una di quelle laterali, sulla più nascosta via Manfreda.

Senza titolo-1-13-21Proprio qui, peraltro campeggia un appariscente cartello che indica ai passanti di trovarsi in una “area videosorvegliata”. Ma questo non l’ha fatto per nulla desistere dalle brutte intenzioni.

Sul posto, quando mancavano pochi minuti alle 6 del mattino e il sole stava iniziando ormai a sorgere, sono arrivati i poliziotti chiamati sul 113. E, consultandosi con loro, ha passato una notte insonne il titolare, Enrico Lecci, recatosi subit in zona. Lunedì sporgerà denuncia formale in questura.

"Difficilmente sarebbe entrato - spiega - perché, conoscendo la situazione che stanno vivendo anche gli altri ristoratori, mi ero già attrezzato mettendo barre d'acciaio dietro le finestre". Ma il danno c'è stato, l'impostra eserna è stata scardinata e andrà riparata. Soprattutto, Lecci è rimasto impressionato dalla violenza con cui ha agito il soggetto , quando si è accorto di essere visto dal suo dipendente. "Pensate cosa sarebbe accaduto se il vetro del povero ragazzo che lavora con noi fosse andato in frantumi. Stanotte era molto agitato". 

C'è riuscito dentro la locanda

E non è tutto. Qualche ora più tardi s’è scoperto anche il colpo riuscito. La locanda si trova nello slargo di via Leonardo Prato dove sorge lo storico Arco che ha dato vita anche a una delle più celebri canzoni popolari leccesi. E qui il ladro se n’è uscito davvero con il “core presciatu”. Ha scassinato il lucchetto che chiudeva una cancellata di ferro, è entrato nel locale e ha messo a soqquadro un po’ di cassetti. I proprietari, a metà mattinata, si sono trovati davanti a una scena che li ha lasciati di sasso. E per loro, purtroppo, nemmeno nuova. Già a dicembre avevano subito un furto all’interno: porta presa a calci nel pieno di un pomeriggio e via con i soldi. 

Video: tenta il furto e poi assale il testimone

Si è pure dissetato con Coca Cola

I soldi arraffati oggi, pochi, per la verità: appena una trentina, massimo 35 euro fra qualche banconota e diverse monete da 1 e 2 euro. Il malvivente non si è curato di prendere gli spiccioli di taglio inferiore, tanto che sono stati trovati disseminati sul pavimento. L’oggetto più costoso di cui s’è impadronito è un computer portatile. 

A quanto sembra mancherebbe anche un caricabatteria (oltre, come già detto a qualche lattina di Coca Cola usata per dissetarsi). Come già accaduto all’Irish pub “Joyce”, di recente, non ha preso bottiglie di vino o liquori, che pure erano in bella vista. Un inventario preciso, comunque, sarà stilato solo nelle prossime ore, quando sarà sporta denuncia formale. Il sopralluogo è stato svolto anche in questo caso dalle volanti della questura, alla presenza dei proprietari, fra cui l'ex consigliere comunale Gigi Rizzo, e dell'amministratrice. E sono state rilevate tutte le tracce possibili.

Di sicuro, nel centro storico commercianti e titolari di locali di ogni tipo (alimentari, pub, ristoranti, abbigliamento, librerie, ovunque in generale vi sia qualche possibilità di arraffare) si sentono quasi assediati. Ormai i furti tentati e riusciti, come gli atti gratuiti di vandalismo, non si contano quasi più.

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