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Cronaca Centro / Viale Gioacchino Rossini

Raptus improvviso, devasta l'ambulanza: strada bloccata e panico

L'assurda vicenda nella notte. L'uomo poi ricoverato in Psichiatria. Distrutti un finestrino e danni notevoli a strumentazioni elettromedicali. Sono intervenute volanti della questura e polizia locale

LECCE – Il raptus è stato tanto violento quanto improvviso, inatteso persino agli occhi di soccorritori esperti, che pure di situazioni particolari ne vedono e ne vivono sulla pelle ogni giorno. Ma una tale aggressività irrefrenabile ha provocato un mezzo choc anche in loro. Quell’uomo, dalla stazza notevole, è infatti passato in un solo istante da uno stato di tranquillità apparente a una furia insopprimibile. Fino a devastare (e il verbo non è un’esagerazione) un’ambulanza della Croce rossa.

Finestrino laterale infranto, sangue sparso ovunque, apparecchiature distrutte. Danni ancora da quantificare, ma che potrebbero ammontare a migliaia di euro. Una scena drammatica e surreale, tanto da sembrare il set di un film, quella in cui si sono trovati gli operatori e che è stata notata anche da diversi automobilisti di passaggio, nella notte.

Molti erano convinti che su viale Rossini, all’altezza dell’incrocio con via Merine, vi fosse stato un grave incidente, visti i detriti sull’asfalto. Ma erano, appunto, i resti di strumentazioni elettromedicali sparse dal passaggio del tifone umano e non i rottami di qualche veicolo. Il protagonista, un uomo residente in un comune vicino Lecce, 38enne, a quanto pare noto per problemi di natura psichiatrica, tanto che già in passato si è dovuto intervenire per forti stati d’agitazione.  

E pensare che tutto è iniziato con la più comune delle chiamate per un malore, a quanto pare avvenuto mentre l’uomo era a passeggio, poco dopo mezzanotte. I primi a intervenire sono stati i sanitari di presidio presso il vecchio ospedale “Vito Fazzi”, peraltro nelle vicinanze, giunti così in pochi istanti in viale Rossini con l’automedica.

Il medico e i soccorritori hanno però dovuto richiedere un’ambulanza di supporto per caricare l’uomo in ambulanza e trasportarlo nel nosocomio per accertamenti. E’ quindi arrivato in ausilio il personale della Croce rossa. Trasferito il paziente sulla barella e trasportato nel mezzo, fino a quel momento è rimasto talmente calmo da non lasciar presagire nulla; la molla che ha fatto scattare una furore incontrollabile è stato il momento in cui si è passati all’ago da inserire in vena per una flebo. Ed è stato come schiacciare il tasto di un interruttore.

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L’uomo ha iniziato a urlare e a dare in escandescenza con una tale, imprevista energia, che i soccorritori sono stati costretti a scendere dall’ambulanza di corsa per evitare di essere colpiti. L’esagitato, infatti, ha iniziato ad afferrare oggetti e a spaccare tutto, fino a sfondare anche il finestrino laterale e lanciare tutto per aria. Momenti di panico puro, con i sanitari impietriti e in attesa, a quel punto, delle forze dell’ordine. Sul posto sono arrivate due volanti di polizia e anche pattuglie della polizia locale e per diversi minuti la situazione è stata talmente tesa, da rendere necessario il blocco del transito nella corsia.

Alla fine, scaricata tutta la furia che aveva in corpo, l’uomo è ritornato a uno stato di calma, anche grazie all’intervento dei vari agenti che l'hanno tranquillizzato. E’ stato però a quel punto necessario l’invio di una seconda ambulanza per trasportarlo verso il “Vito Fazzi”. Qui, è arrivato intorno all’una e un quarto di notte con la richiesta di un trattamento sanitario obbligatorio che, però, non è stato convalidato: l’uomo s’è ricoverato in modo volontario nel reparto di Psichiatria, continuando per tutto il tempo a mantenere un atteggiamento quieto. Al punto da far quasi sembrare impossibile che fosse stato proprio lui, poco prima, l’autore dei danneggiamenti.

Al di là di quelle che saranno le evoluzioni, anche sotto il profilo giudiziario (semmai si potrà procedere) e delle responsabilità per i  danni provocati, la vicenda riporta a galla da un lato il problema della sicurezza degli operatori sanitari, specie quelli che lavorano in strada, esposti a situazioni di rischio anche estremo, e dall’altro si segnala, curiosamente, perché per le povere ambulanze salentine sembra davvero un periodo pessimo.  

Solo due giorni  addietro, a Copertino, un altro mezzo di soccorso è stato danneggiato, ma in quel caso per rubare barella e sedia portantina. Insomma, un’altra ambulanza kappaò in poche ore. Di certo, la vicenda avvenuta nella notte appena trascorsa, per quanto non priva di aspetti bizzarri, avrebbe potuto assumere anche pieghe tragiche, se qualche operatore fosse stato meno pronto di riflessi davanti alla violenza cieca e improvvisa scatenatasi nell’angusto spazio dell’autolettiga.    

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