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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Fra bufale e vere segnalazioni: il caso dei tentativi di sequestro di ragazzini

Nel Salento si stanno moltiplicando negli ultimi giorni le denunce. Santa Barbara, Galatina, Gemini, Racale: presunte vittime e genitori hanno chiamato carabinieri e polizia per casi sospetti. Gli investigatori vanno cauti, ma indagano. Tanti, poi, i casi senza riscontro che circolano sul web

LECCE – Ci sono le segnalazioni, in un paio di circostanze anche denunce già presentate in caserme e commissariati, mentre altri episodi sembrano solo frutto di pericolose fantasie. Alcuni casi sono già stati trattati da organi d’informazione, ma gli investigatori, pur non prendendo sottogamba le vicende, giacché si sta parlando di presunti approcci nei confronti di ragazzini avvenuti negli ultimi tempi, predicano nello stesso tempo molta cautela. Il timore è che allarmismi ingiustificati possano condurre anche a pericolosi equivoci.

Nello stesso tempo, quegli stessi investigatori (in particolare i carabinieri dipendenti dalle compagnie di Gallipoli, Casarano e Tricase, così come i commissariati di polizia di Taurisano e Galatina) stanno svolgendo un lavoro di scrematura fra episodi che potrebbero avere una parvenza di veridicità, e altri che sembrano essere soltanto voci senza fondamento, tanto da sfiorare il procurato allarme, come accade soprattutto per il tam-tam sul web.

Il tam-tam sul web: occhio alle bufale

Ad esempio negli ultimi giorni, con quelle che si potrebbero assimilare a vere e proprie catene di Sant’Antonio postate su pagine personali di utenti dei social più noti, si è diffusa la sinistra notizia non verificata di presunti (ma molto presunti) avvistamenti di due soggetti con passamontagna fra Taviano, Acquarica del Capo e Presicce, che - inutile dirlo -, sarebbero interessati ai bambini.

Né i carabinieri dipendenti dalla compagnia di Tricase, tantomeno gli agenti di polizia del commissariato di Taurisano, hanno mai ricevuto a oggi denunce circostanziate. Di più: caserme e commissariati non hanno nemmeno semplici segnalazioni via telefono ai numeri d'emergenza. Nulla.

Come tanti altri comuni cittadini, anche militari e poliziotti hanno notato tali informazioni circolare sul web, facendo qualche approfondimento. Il classico caso che sembrerebbe montato ad arte. Nell’era di Internet, ormai, corrono senza filtri le notizie più disparate. E’ chiaro, però, che a puro titolo preventivo, negli ultimi tempi sono stati predisposti più passaggi in auto davanti a obiettivi sensibili, come le scuole.

Diverso è, invece, per vicende che arrivano – in ordine sparso – da Santa Barbara, frazione di Galatina, dalla stessa Galatina, da Gemini di Ugento e da Racale. In tutte queste località, le forze dell’ordine sono state interessate in linea diretta, tanto che in ogni caso, anche laddove non sia ancora stata formalizzata una denuncia scritta, si procede comunque d’ufficio, con informativa in Procura.

Il caso di Santa Barbara

L’ultimo caso in ordine di tempo risale al pomeriggio di ieri, a Santa Barbara, in una zona particolarmente isolata di una frazione, di suo, già minuscola. Intorno alle 16,30, un furgone bianco, descritto dalla madre di un bambino di undici anni “simile a quelli che trasportano patatine” (quindi presumibilmente potrebbe essere un Fiat Ducato), si sarebbe fermato nei pressi di un terreno in cui sorgono alcune abitazioni.

Da quel mezzo di trasporto ne sarebbero usciti due individui (non meglio descritti per carnagione e fattezze, ma che di certo si esprimevano in italiano) che avrebbero tentato di avvicinare il ragazzino. “Vieni con noi”, gli avrebbero detto, suscitando una ferma reazione, un urlo che ha attirato la madre, la quale, affacciatasi all’esterno, si sarebbe messa a sua volta a gridare.

I due sarebbero quindi risaliti in fretta sul furgone (forse condotto da un terzo soggetto), allontanandosi. Ai carabinieri della stazione di Galatina, all’atto della denuncia (spiccata contro ignoti), sono state fornite anche le prime due lettere della targa. Forse troppo poco, per ora, per tentare di risalire al proprietario. Il furgone, comunque, si sarebbe allontanato in direzione di Copertino.    

Il caso di Galatina

Qualche giorno prima, e questa volta proprio nel cuore di Galatina, in via Dante Alighieri, si sarebbe verificato un altro caso per il quale, però, parlare di “tentato rapimento”, potrebbe essere un vero azzardo. Non si tratta nemmeno di un minore, peraltro, ma di una ragazza poco più che ventenne. Sarebbe stata approcciata da due soggetti, con abiti da lavoro (forse da elettricisti), con eccessiva foga.

Un corteggiamento un po’ spinto, si potrebbe dire, con tanto di braccio strattonato, come nel gesto di trascinarla via. Forse persone che conoscono la stessa giovane, almeno di vista, e che potrebbero aver esagerato (e non poco) con le avance, dopo essere stati già respinti in precedenza. In questo caso, una denuncia è stata presentata presso gli uffici del commissariato di polizia.   

Il caso di Gemini

Risale invece alla sera di venerdì 17 un altro caso, che potrebbe in qualche modo lontanamente ricordare le già citate segnalazioni senza riscontro circolate sul web. La storia arriva da Gemini, frazione di Ugento, dove, in mezzo a una via, non lontano da un piccolo parco, tre individui (due con volti nascosti da cappucci), a bordo di una Fiat Punto, si sarebbero avvicinati a un ragazzino di 10 anni in bicicletta, cercando di attirarlo prima con l’offerta di una Playstation, poi con caramelle.

Questi sarebbe però scappato al tentativo di uno di loro di bloccarlo, rifugiandosi in un garage di un vicino di casa. Sul posto si sono diretti i carabinieri della stazione di Ugento e della compagnia di Casarano. Stando ad alcune indicazioni fornite, potrebbe trattarsi di cittadini stranieri.

Il caso di Racale

Qualche giorno prima, infine, si sarebbe verificato un altro episodio, a Racale, nei pressi di una scuola. Una donna di mezza età avrebbe afferrato per un braccio una bimba, salvo allontanarsi in fretta una volta arrivata la madre. Una situazione strana, ma che forse non cela un tentativo di rapimento. Una vicenda, anche questa, per la quale sono stati avvisati i carabinieri della compagnia di Casarano.

Arrestati e assolti: il recente caso di San Foca

Fra mito e realtà, casi del genere non sono nemmeno nuovi. Negli ultimi anni sono stati spiccati anche alcuni arresti. Tre bengalesi, fermati dai carabinieri della compagnia di Lecce nel luglio del 2012, erano stati accusati di aver tentato di sequestrare due ragazzini nella marina melendugnese di San Foca. Sono stati assolti poi con formula piena nell’aprile del 2013.

In fatti del genere è ovviamente necessaria l’accuratezza delle prove per poter portare avanti un’imputazione. A volte non è sufficiente la testimonianza delle presunte vittime. Viceversa, si corre il rischio di condannare un innocente per una tra le più infamanti delle accuse che possano esistere, considerati anche tutti gli indicibili fini che possono derivare dal rapimento di un minore. 

Quest'anno: gli arresti per il rapimento di una bimba

Scalpore ha destato nel giugno scorso, poi, il rapimento di una bimba di 6 anni di origini bulgare, una vicenda risolta con un'indagine lampo dei carabinieri della stazione di Monteroni e del Norm di Lecce che hanno fermato un 45enne monteronese e una 31enne di Lecce. Una storia ancora aperta e per la quale si andrà con ogni probabilità a processo. 

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