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Cronaca Stadio / Via Giuseppe Elia

Anziani tabaccai si trovano il bandito nell'atrio di casa: pestati e rapinati

Terrore in via D'Elia. La coppia aveva con sé l'incasso degli ultimi giorni, più chiavi di casa, dell'automobile e dell'attività commerciale di viale Aldo Moro. Il rapinatore era in già in agguato e li ha letteralmente sopresi. Sul posto le volanti di polizia

LECCE – Avevano appena varcato il portone d’ingresso dello stabile in cui risiedono, una palazzina di via Francesco D’Elia, quasi nei pressi della rotatoria d’innesto al mercato di zona Settelacquare. Avevano con sé un borsello con documenti, chiavi dell’attività commerciale e dell’automobile, oltre a quelle dell’appartamento. E i soldi degli incassi degli ultimi giorni. Tanti, a quanto pare circa 20mila euro.

Per loro la terribile disavventura si è materializzata intorno alle 20, quando dal nulla è sbucato un individuo. Uno solo, senz’armi, ma con il volto ben coperto da un passamontagna. Un individuo snello e vestito con un giubbotto nero, abbastanza alto. E che non ha esitato a usare la forza contro quella coppia di commercianti, entrambi più che 70enni. Si tratta dei gestori della tabaccheria che sorge esattamente al centro viale Aldo Moro, sotto il porticato dei palazzi di recente costruzione.

Da lì verso via D’Elia non saranno più di 6-700 metri. Ogni giorno, dunque, l’anziana coppia di coniugi compie pressappoco lo stesso tragitto. Ecco perché è facile supporre che il malvivente e i suoi eventuali complici nell'ombra abbiano studiato le abitudini, sapendo bene quando e dove agire.

Sgomento, davanti all’appartamento. I vicini hanno sentito le urla di entrambi, ma tutto s’è consumato in pochi, drammatici istanti, e qualcuno ha fatto a tempo solo a scorgere dal balcone la sagoma del bandito, mentre si allontanava in tutta fretta. Un vero incubo, quello vissuto dalla coppia. Appena varcato il cancello esterno e attraversato il piccolo cortile, hanno aperto il portone d'ingresso e, proprio nell’atrio, si sono trovati davanti l’energumeno.

Secondo alcuni residenti della palazzina, tutti visibilmente provati per le vicissitudini dei loro conoscenti (persone stimate, vittime peraltro di un recente furto molto ingente in casa), il malvivente si potrebbe essere appostato nel giardino interno. L’uomo ha cercato di difendere la moglie e di non vedersi rapinare i guadagni. Tutto inutile, sebbene abbia avuto il coraggio di sfidare il più giovane e agguerrito bandito, nella colluttazione ha avuto inevitabilmente la peggio.

Sul posto, per i rilievi, sono intervenute le volanti di polizia, che hanno perlustrato anche viale Aldo Moro, considerando che fra i vari effetti personali c’erano, come detto, anche le chiavi dell’attività commerciale. La coppia, intanto, è stata ospitata da uno vicini. Nessuno dei due ha riportato ferite gravi, ma di certo un immenso spavento, che si somma al nervosismo e alla rabbia già accumulati qualche settimana addietro, quando, rientrando in casa, hanno scoperto che la cassaforte era stata forzata e tutti i gioielli depredati.

"Li hanno seguiti", dicono i residente della palazzina. "Si sono mossi con troppa sicurezza". Qualcuno ipotizza che potessero essere in due. Uno, cioè, potrebbe essersi appostato nei pressi della tabaccheria per avvisare il complice che i gestori stavano abbassando la saracinesca, in modo che quest'ultimo s'infilasse nel palazzo nel momento opportuno, sostandovi il tempo necessario per portare a termine il compito. Solo supposizioni, per ora. E tanta amarezza.       

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