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Cronaca Via Giovanni Gentile

Lo sgarbo in via Gentile: auto ferma al semaforo, arraffa la borsetta e via

Una donna derubata con una tecnica quasi funambolica. Stava per attraversare l'incrocio, quando è spuntato un losco individuo in scooter. Ha aperto lo sportello e sottratto la borsetta della vittima, fuggendo a tutto gas. E' la variante dello scippo, una tecnica già adottata nei mesi scorsi

LECCE – La variante dello scippo, meno violenta, e fondata sull’agilità? Il furto al volo della borsa. Attenzione alle soste al semaforo. Qualche losco personaggio potrebbe approfittarne.

Questo non vuole essere un incentivo a passare con il rosso, ma tant’è: più molesto di un lavavetri, un soggetto camminante non identificato è riuscito nella tarda mattinata di oggi ad affacciarsi a un’utilitaria, osservare dentro, scovare la borsetta della donna al volante posata sul sedile destro, aprire lo sportello, arraffarla e sparire dalla circolazione.

Tutto questo, restando sempre a cavalcioni del suo scooter nero, indossando un casco scuro e occhiali da sole per celare al meglio il volto. Pare che anche gli abiti non fossero sgargianti. L'uomo nero, insomma. 

La sgarbo in via Gentile. In un batter di ciglia. E davanti a uno degli incroci più complessi e aggrovigliati della città, quello con viale Japigia. La donna proveniva proprio da via Gentile e viaggiava in direzione del rione San Lazzaro, quando ecco spuntare il lazzarone. Chissà da quanto stava cercando l’occasione giusta. Senza probabilmente mai aver studiato Orazio, s’è comunque rivelato a suo modo un interprete della filosofia del carpe diem.

L’azione ha destabilizzato la vittima, ma non tanto da non mettersi alla ricerca del carnefice. Ha ingranato la marcia provando a inseguirlo (il verde intanto era scattato), ma nel traffico scomposto di Lecce l’ha perso ben presto di vista. E a quel punto non ha potuto fare altro che chiamare la polizia, fornendo un identikit. Invano, però, le volanti hanno cercato di rintracciare il fuggitivo.    

Strano ma vero? Mica tanto. Fatti simili si sono registrati già in altre circostanze, anche se il più delle volte ad auto ferme, appena parcheggiate. In alcuni casi ad agire sono stati in due, in altri la volata è stata in solitaria. Più spesso è stato usato l’espediente della finta buona azione, cioè l’avviso all’ignara passeggera. “Signora, ha una gomma a terra”, oppure, “ha uno specchietto rotto”. Quei bravi ragazzi, per dirla alla Scorzese.  

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