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Cronaca

Da ventuno giorni in obitorio. E una famiglia attende chiarezza e un funerale

Tiziana De Santis di Squinzano è deceduta qualche giorno dopo l'applicazione di un gesso. Il corpo della donna si trova ancora nella camera mortuaria dell'ospedale "Vito Fazzi", in attesa che la magistratura identifichi le persone da indagare e disponga l'autopsia

LECCE – Da tre settimane attendono, se non di poter far luce sulle cause della morte, almeno di poter celebrare i funerali di Tiziana De Santis, la 42enne originaria di Squinzano deceduta a inizio del mese. Sono ormai ventuno giorni, infatti, che la donna si trova nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi”, in attesa che la magistratura disponga l’autopsia. Prima dell’esame autoptico, però, è necessario identificare il personale medico che ha curato la donna e che, come atto dovuto, va iscritto nel registro degli indagati prima di procedere a un “atto irripetibile”.

La donna aveva riportato una frattura composta alla gamba, che aveva richiesto l’applicazione di un gesso presso l’ospedale di Copertino. Dopo l’applicazione, la paziente era stata dimessa e aveva fatto ritorno a casa. Improvvisamente, le condizioni della 42enne si sono aggravate. La donna ha accusato un malore, con vertigini e forti dolori alla testa, tanto da costringere i suoi parenti a chiamare con urgenza il 118.

L’ambulanza ha raggiunto pochi minuti dopo l’abitazione della donna a Squinzano, ma la corsa si è rivelata inutile. I sanitari, dopo aver cercato di rianimare in ogni modo la 42enne e di raggiungere l’ospedale “Vito Fazzi”, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

Una morte tanto improvvisa quanto inaspettata, che ha spinto i familiari della vittima a recarsi presso la stazione dei carabinieri per sporgere denuncia, evidenziando possibili relazioni tra le conseguenze e la cura della frattura e la morte della loro cara. Più che all’applicazione del gesso la morte potrebbe essere legata a un errata cura farmacologica necessari a evitare la formazione di emboli.

L’esposto è finito sulla scrivania del magistrato di turno, il sostituto procuratore Maria Vallefuoco, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Il corpo è stato trasferito presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi”, a disposizione dell’autorità giudiziaria, dove si trova attualmente. 

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