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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scritte sui muri che inneggiano a Satana, l'ultima moda che lascia inquieti

La segnalazione arriva dallo Sportello dei diritti. Le scritte compaiono soprattutto sui muri della periferia e la grafia potrebbe rimandare all'occulto. Solo vandali in cerca di divertimento? "Il fenomeno un po' preoccupa"

LECCE – Fosse stata una soltanto, forse neanche se ne parlerebbe, ma in città iniziano a pullulare e così è impossibile non notarle. Sono alcune scritte apparse su muri negli ultimi tempi. Tre gli scatti inviati alla stampa dallo Sportello dei diritti, presieduto da Giovanni D’Agata, che ha raccolto le segnalazioni di cittadini “per la verità un po’ inquietati”.

“Campeggiano in periferia – spiega D’Agata -, in particolare sui rondò che portano a San Cataldo, in punti diversi sui muri di contenimento dei tornanti”. Le scritte “sono realizzate con spray viola di chiaro carattere esoterico con la dicitura Satan Boys. Burla di giovani graffitari o qualcos’altro?”, si domanda. Lo stesso D’Agata prova a dare una lettura: “Più che a veri e propri movimenti dediti all’occulto, questi episodi sembrano tuttavia riconducibili a vandali dell’ultima ora che lasciano spesso spazio a improvvisazioni goffe e banali. Il fenomeno, però, non va sottovalutato – ammonisce - se dietro tali episodi ci sono dei giovani, come sembrerebbe al momento, è testimonianza di un problema”.

Fin qui la segnalazione. E le speculazioni che si possono fare sono davvero infinite. D’Agata rileva il “chiaro carattere esoterico”, e in effetti la grafia potrebbe rimandare all’occulto. In particolare, si caratterizza la “S”, che, almeno in un caso (immagine d’apertura) non sembra essere stata fatta a mano libera, come negli altri due episodi (foto qui sotto)Satan boys 13-2, ma usando una calco, forse un cartone ritagliato. Lo si nota dalla precisione del simbolo e dai contorni.

Le idee a questo punto si sprecano. Potrebbe anche essere un rimando musicale di qualche tipo. In rete si trova, ad esempio, un brano intitolato “Satan’s Boys” di una band hard-rock finlandese, Thunderbaum, che però è misconosciuta in Italia. Giusto per la cronaca, il nome del pezzo è (ovviamente) scritto in moda corretto, con l’uso del genitivo sassone. Ma è solo a titolo dimostrativo, dato che di rimandi al Signore delle Tenebre è piena la scena musicale contemporanea.

Ma la sigla potrebbe semplicemente rappresentare una gang giovanile locale, con un messaggio sotteso però espressamente inquietante e negativo. Così come potrebbe essere anche solo l’opera di un grafomane seriale. Fatti di questo tipo si ripetono ciclicamente, con messaggi più o meno chiari, ma che a volte generano soltanto dei rompicapo. A Lecce, negli anni ’80, spesso sui muri si leggeva “Caurri” (“granchi”, in leccese, e infatti appariva sempre, accanto, un granchio stilizzato), sigla dietro alla quale si ritrovava un folto gruppo di amici all’epoca poco più che adolescenti.

Satan boys 11-2Più di recente, a Lecce, negli anni '90, sono comparsi ovunque, per poi sparire nel nulla, graffiti inneggianti a “Qui, Quo, Qua”, i nipotini di zio Paperino di disneyana memoria, per i quali sono nate vere e proprie leggende metropolitane. Mentre appartengono al nuovo millennio le scritte con bombolette spray che ritraggono "Nana", personaggio di un manga giapponese.  

D’altro canto, il fenomeno è diffuso in tutto il mondo, e basti pensare all’ormai epocale “Dio c’è”, per il quale s’è detto di tutto, che potesse essere il punto di richiamo per tossicodipendenti o addirittura significare la presenza in zona di un capomafia. Ad ogni modo, un inno a “ragazzi di Satana”, qualsiasi cosa voglia significare, almeno a Lecce, la “città delle cento chiese”, non sembra che fosse ancora mai apparso. E quest'ultima moda, pur tra il serio e il faceto, un poco turba.   

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