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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Giuseppe Libertini

Un "complimento", zuffa tra ambulanti: volano i ceffoni e la merce per aria

Una donna cinese colpita da un pugno e costretta alle cure mediche, la mercanzia di un senegalese finita per terra. Tutto durante una baruffa scoppiata dopo qualche parola di troppo e sedata dai passanti. Sul posto la polizia e il 118

LECCE – In piazza Libertini, a ridosso delle antiche mura del Castello di Carlo V, sotto un cielo stellato, laddove un tempo una tettoia in stile liberty riparava i vecchi mercanti, i problemi di convivenza fra commercianti ambulanti contemporanei sono frequenti, specie fra i rappresentanti delle comunità straniere. E non è una novità. Ma stasera s’è sfiorato nuovamente un epilogo cruento, dopo il luglio dello scorso anno, quando la “sfida” fra africani e asiatici finì nientemeno che a colpi di martello. Solo per un caso, senza feriti che riportassero più di dieci giorni di prognosi.

Quella volta la furia fu scatenata da divergenze per la collocazione delle bancarelle. In questo caso ancora non si sa, perché la ricostruzione degli agenti delle volanti è al momento in atto, ma si può immaginare che più o meno l’incipit possa essere stato lo stesso, che magari vi fosse qualche ruggine mai sopita, e che la situazione sia poi degenerata quando si è arrivati alle parole grosse e, infine, alle mani.

Attriti, dunque, che hanno fatto scoccare scintille, con una donna cinese stramazzata al suolo dopo qualche potente ceffone volato alla cieca nella zuffa. Questo, almeno, è l’epilogo certo, per quanto si sia riusciti a verificare finora.

Tutto sarebbe nato dopo un “complimento” che un asiatico, titolare di una bancarella, avrebbe fatto nei confronti della compagna del titolare di un’altra bancarella, africano. Circostanza, in realtà, da approfondire. Ad ogni modo, può darsi che all’origine vi fossero anche questioni di conquista degli spazi per la mercanzia. Tant’è: ciò che ha aizzato veramente gli animi sembra proprio che sia stata qualche frase, un “apprezzamento” di troppo. A quel punto, le parole avrebbero iniziato a volare a ruota libera fra due fazioni crescenti, con l’intervento, in particolare, di altre donne. Fin quando non è partito qualche pugno.  

Pare – ma anche qui le ricostruzioni sono ancora frammentarie -, che possa essere stato il giovane africano a malmenare la donna cinese. Fino a farla cadere per terra. Di certo, gli asiatici non sarebbero rimasti a guardare, perché, per ritorsione, avrebbero scaraventato sull’asfalto la merce dell’avversario. Ed è soltantoo quando sono intervenuti altri commercianti e alcuni passanti, e sono partite anche telefonate al 113, che la vicenda s’è conclusa, con qualcuno dei protagonisti che probabilmente s’è anche defilato di soppiatto.

Oltre a tre pattuglie inviate dalla centrale operativa della questura, le quali hanno raggiunto la piazza dal lato di via Marconi, e i cui agenti hanno avviato una complessa ricostruzione dei fatti, sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del 118. I sanitari hanno medicato la donna contusa. Per lei, nulla di particolarmente grave.

La vicenda di questa sera rispolvera per l’ennesima volta antiche questioni irrisolte. Non di rado i residenti di quella porzione di palazzi nel cuore pulsante della città, si sono lamentati per caos, sporcizia e qualche altro virulento litigio. Le mani – se non proprio i martelli – sono volate in più di qualche occasione, quando sono sorti problemi. A gennaio, per dirne una, nello sgomberare un’attrazione per bambini, dato che non era stata versata la Tosap, un agente della polizia municipale fu pestato dal figlio della proprietaria della giostra, per essere poi arrestato e condannato per direttissima.

Se quelli appena citati, compreso il fatto di questa sera e altri avvenuti in passato, sono episodi al limite, in tutto ciò va ricordato anche il problema politico, che rappresenta da tempo quasi immemore un cruccio per Palazzo Carafa. L’amministrazione comunale da anni tenta una difficile mediazione con i proprietari degli stand, per convincerli a prendere posto nella nuova area mercato di zona Settelacquare. Soluzione osteggiata da molti, perché quell’area nel quartiere Stadio è ritenuta troppo decentrata e comporterebbe, a loro dire, il rischio di un collasso economico. E intanto, le cronache registrano ancora tensioni e baruffe.   

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