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Cronaca Leverano

Fra serra e casa una piccola fabbrica della marijuana: arrestato

A Leverano nei guai un imprenditore agricolo. Denunciata anche la moglie. I carabinieri hanno trovato 353 piante di marijuana in essiccazione e altre sette in coltivazione. Ma non solo: c'era anche una macchina imbustratrice

LEVERANO – Marijuana a chili coltivata in campagna, lontano da occhi indiscreti, e, in casa, altro materiale molto interessante ai fini investigativi. A partire da una macchina imbustatrice, con, accanto, un rotolo di buste. Come dire che Francesco Taurino, 45 anni, un insospettabile piccolo imprenditore agricolo leveranese, aveva messo in piedi una sorta di piccola fabbrica per la produzione in serie di “erba”. Dalla semina, alla raccolta, fino al prodotto finale già impacchettato.

Varie fasi, partendo dalla serra e arrivando all’abitazione, con, a quanto sembra, la partecipazione – quanto meno la consapevolezza dell’affare in corso – della moglie 49enne di Taurino, anche lei indagata, sebbene a piede libero. Per lui, invece, è scattato l’arresto. E ora si trova ai domiciliari, su ordine del pubblico ministero di turno, Maria Rosaria Micucci.

Da circa una settimana, i carabinieri della stazione locale, diretti dal maresciallo Gianluca Pagliara, stavano tenendo d’occhio con discrezione quella serra in contrada Nuove Pietre. Ieri, alla fine, l’accesso per una verifica. Senza necessità di perquisire più di tanto il luogo, visto che era tutto in perfetta vista: ben 353 piante di marijuana in essiccazione e altre sette in coltivazione. Ma non è tutto.

Il controllo è proseguito in casa, nel centro abitato di Leverano, dove la moglie di Taurino, quando ha visto arrivare i carabinieri, colta dal panico, ha cercato di far sparire due grosse buste, gettandole dal terrazzo fin nel giardino sottostante, di un’altra proprietà. In una c’erano 250 germogli, nell’altra, 180 grammi di scarti della lavorazione.

Il ritrovamento della macchina imbustatrice e del materiale per il confezionamento ha chiuso il cerchio. Almeno per ora, perché, sicuramente, c’è da ricostruire il giro d’affari di Taurino. Tante le domande che sorgono spontanee: agiva da solo o, visto il tipo di produzione, aveva anche dei referenti. A tutto ciò c’è da aggiungere, come curiosità, che il 45enne è stato denunciato anche per il possesso illecito di tre vecchi fucili. Erano appartenuti al nonno, ma non li aveva mai dichiarati. L’uomo è difeso dall’avvocata Lucia Longo.

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