rotate-mobile
Cronaca Leverano

Figlia multata, insulti alla vigilessa. E ora il caso finisce davanti a un giudice

Un 67enne di Copertino a giudizio dopo aver apostrofato in maniera pesante un'agente di polizia locale del comando di Leverano. L'uomo avrebbe anche opposto rifiuto davanti alla richiesta di esibire i documenti, tanto che sono dovuti intervenire i carabinieri. Al vaglio anche un secondo caso

LEVERANO – La multa alla figlia non gli era scesa giù ed è per questo motivo che un uomo residente a Copertino, Luigi Zecca, 67enne, avrebbe protestato con eccessiva foga al cospetto di una vigilessa. Usando termini e modi che gli sono costati prima una denuncia e poi il rinvio a giudizio. Il processo si aprirà il 5 dicembre presso la seconda sezione penale del tribunale monocratico di Lecce.

L’agente di polizia locale, Amalia Mazzotta, 48enne di Sandonaci, in forza presso il comando di Leverano, non s’è infatti tenuta le offese ricevute. Le provocazioni sarebbero state piuttosto pesanti, per giunta al cospetto di testimoni, e condite anche dal rifiuto di fornire i documenti. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta, concordando sull’analisi dei fatti, ha quindi citato a giudizio l’uomo.

La vicenda è particolare anche perché tre giorni dopo la stessa vigilessa sarebbe stata apostrofata in maniera persino peggiore da un’altra persona. Anche in questo caso è stata sporta denuncia, confluita sul tavolo di un altro pm della Procura leccese, Emilio Arnesano, ma le indagini, che riguardano un 39enne leveranese, sono al momento ancora in corso. Insomma, l’agente del comando di Leverano sarebbe stata vittima di ben due episodi in rapida successione. Nel secondo caso in particolare (quello ancora al vaglio) dalle invettive si sarebbe andati anche oltre, fino alle minacce nude e crude.

Certo è che il primo fatto, quello del quale dovrà rispondere Zecca, ha già varcato la prima soglia ed è arrivata al dibattimento. L’uomo, stando a quanto ricostruito, nel tardo pomeriggio del 5 novembre scorso, si sarebbe deliberatamente avvicinato alla vigilessa, una volta vistala al lavoro in via Emilia, una traversa di via Cesarea, alla periferia di Leverano. Il 67enne avrebbe iniziato a incalzare l’agente di domande, in tono – secondo la denunciante - indisponente, in merito alla sosta dei veicoli in quella via del paese e facendo riferimento, in particolare, all’unica auto in quel momento posteggiata. Un’auto posteggiata per giunta in maniera regolare, almeno a stando quanto dichiarato dalla donna in divisa.

Di fatto, secondo l’agente Mazzotta, l’uomo non avrebbe voluto sentire spiegazioni e ragioni, espresse peraltro in tono calmo, poiché a suo dire “l’intento era quello di intimare delle minacce”. Insomma, solo un pretesto per dare sfogo alla sua ira, dopo la contravvenzione elevato qualche giorno prima alla figlia.

“Scema”, l’avrebbe chiamata l’uomo. Rincarando la dose nel momento in cui gli sarebbe stato richiesto di esibire i documenti, di fronte al quale avrebbe opposto un secco rifiuto. “E ci sinti tune cu te tau li documenti: uarda sta scema. Tutti li scemi a Liranu li mannanu. Statte attenta ca ti fazzu li fotografie e ti la fazzu paiare” (traduzione per i non salentini: “E chi sei tu per darti i documenti: guarda questa scema. Tutti gli scemi li mandano a Leverano. Stai attenta che ti faccio le fotografie e te la faccio pagare”).

In tutto ciò, il 67enne avrebbe anche aggiunto di essere pronto a chiamare i carabinieri con il suo cellulare. Cosa che invece, alla fine, avrebbe fatto proprio l’agente Mazzotta, ormai intenzionata a portare il caso davanti ad un giudice. E Zecca, alla fine, si sarebbe lasciato identificare solo al cospetto di due appuntati della stazione locale dell’Arma.

Il pm, valutando i fatti, non ha ravvisato minacce, ma ha comunque chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, reati continuati. L’agente è difesa dall’avvocato Giuseppe Antonio Lombardo, il 67enne dall’avvocato Patrizio Vantaggiato.  E ora si attendono novità anche dal fronte del secondo caso, che potrebbe far scaturire un nuovo processo. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Figlia multata, insulti alla vigilessa. E ora il caso finisce davanti a un giudice

LeccePrima è in caricamento