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Cronaca

Elezioni per il rinnovo del consiglio. Avvocatura libera per dare dignità alla base

Sono quattro gli avvocati che formano la lista che nell'ottobre scorso ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro i contributi minimi alla Cassa forense, così elevati da aver indotto molti legali alla cancellazione dall'albo, a beneficio dei grandi studi

LECCE – Una lista della base, che si batte per l’abolizione dei contribuiti minimi alla Cassa forense e per creare le condizioni operative perché un avvocato senza grandi studi legali alle spalle possa competere sul mercato con la propria professionalità. Si chiama “Avvocatura libera” e nel prossimo fine settimana concorrerà, come altri due raggruppamenti, all’elezione per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

La lista è formata da Laura Luceri, Daniele Miccoli, Marco Pellegrino e Mario Antonio Stoppa che nell’ottobre scorso hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il regolamento sui contributi minimi fissati, a regime ordinario, in 3mila 700 euro indipendentemente dal reddito professionale prodotto. Una “mazzata” poderosa per molti legali, imposta con l’approvazione della legge di riforma della Cassa forense mentre prima gli avvocati che dichiaravano al fisco meno di 10mila e 300 euro non avevamo l’obbligo di iscrizione ma versavano, oltre la soglia dei 5mila euro, il 27 percento circa alla gestione separata dell’Inps.

In pratica l’effetto principale della riforma è stato quello di indurre molti avvocati alla cancellazione dall’albo, riducendo quindi la platea dell’offerta di assistenza legale a tutto beneficio degli studi consolidati. Non solo, è stata prevista la costituzione dei cosiddetti Comitati di disciplina che avranno il potere, per coloro che non si cancelleranno dall’albo, di comminare sanzioni sino alla radiazione, poiché il mancato pagamento dei contributi previdenziali è ora considerato un illecito disciplinare.

In realtà – spiegano da Avvocatura libera - anche solo l'avvertimento disciplinare, può causare gravi danni alla carriera dell'avvocato che non potrà accedere ad una serie di uffici o partecipare a concorsi pubblici. E’ facile vedere come queste disposizioni abbiano voluto risolvere il problema del sovraffollamento della classe forense, che pure esiste, agendo ai danni delle nuove leve e senza permettere che la selezione venga fatta dal mercato. Insomma, invece di agire sul merito, mettendo tutti i professionisti in condizione di operare in condizioni di partenza più o meno uguali, si è agito sulla leva del reddito.

Avvocatura libera – che è presente anche su Facebook con il gruppo “No alla cassa forense obbligatoria” si impegna a garantire la trasparenza e la verifica durante il mandato dell’effettivo raggiungimento degli impegni assunti dal candidato e la creazione di uno sportello ove segnalare ai rappresentanti le problematiche e i disservizi legati alla professione.

Nel programma elettorale ampia rilevanza è data alla formazione professionale, incentivata attraverso la partecipazione a corsi di formazione e  perfezionamento, ma anche con l’ informatizzazione degli studi legali a costi realmente accessibili per tutti gli iscritti e con l’adozione di protocolli stipulati d’intesa con gli uffici giudiziari (protocolli di udienza realmente applicati dagli avvocati, abbreviazione dei tempi di pagamento degli avvocati ammessi al gratuito patrocinio a spese dello Stato).

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