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Cronaca Gagliano del Capo

Lite sfociata nel sangue nella piazza, padre e figlio ottengono i domiciliari

Hanno lasciato il carcere i due uomini di Gagliano del Capo accusati di aver ferito gravemente un 28enne al culmine di un diverbio

LECCE – Hanno ottenuto gli arresti domiciliari Antonio Savarelli, 47enne di Gagliano del Capo, e il figlio Salvatore, di 24 anni, fermati con l’accusa di tentato omicidio per i fatti avvenuti giovedì sera in piazza Falcone e Borsellino, nella loro cittadina.

Il gip Michele Toriello ha convalidato l’arresto dei due, assistiti dall’avvocato Paolo Pepe, e attenuato la misura cautelare dal carcere ai domiciliari: la misura è stata ritenuta congrua allo status di incensurati, in attesa della valutazione dell'ipotesi della legittima difesa. Entrambi hanno risposto alle domande del giudice, fornendo la propria versione dei fatti su una lite tra ragazzi poi degenerata e sfociata nel sangue: nella loro deposizione i due indagati hanno accusato la vittima di aver estratto per prima il coltello mentre è stato prodotto un certificato medico che attesta una ferita da arma da taglio sul braccio del padre.

Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri al termine di un’indagine lampo. La vittima, un 28enne, è stata colpita con un coltello al polmone destro e alla scapola nell'apice di una lite nata, a quanto pare, per futili motivi. Trasportato d’urgenza all’ospedale “Panico” di Tricase, il ferito è stato sottoposto a intervento chirurgico o poi trasferito nel reparto di Terapia intensiva, dove si trova ricoverato con prognosi riservata. L’episodio è avvenuto alla presenza della compagna del 28enne, che ha subito chiesto aiuto, allertando i soccorsi e le forze dell’ordine. Le indagini proseguono per stabilire l’esatta dinamica dei fatti.

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