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Cronaca

Londra chiama Lecce: un fiore per Kasm

Gli incontri restano l'ingrediente numero uno della metropoli e lo ‘straordinario' in qualche modo viene sempre a bussare alla tua porta. La storia di una donna irachena e del fratello scomparso

It's sunset in the big city. Tracce di rosa nel cielo testimoni di un altro giorno trascorso a Londra. Penso al rosa dei tramonti visti in passato a Gallipoli. A distanza apprendo della strada che ingoia il lavoro dell'uomo e ne resto sconcertata. Dispiacere in un riflesso di sponde dal Mar Ionio alla Manica. Mentre LeccePrima tiene aggiornata me come molti altri salentini sparsi ovunque. A proposito, ho molto apprezzato l'appello accorato di Francesco Spada sui voli Londra-Lecce e ritorno, sarebbero la rivoluzione.

La settimana è trascorsa a rincorrere le cose da fare, come in ogni angolo di mondo. Londra ha divorato il tempo di ogni suo ospite, turista o cittadino. Ha chiesto ed ha tolto come ogni grande città che si rispetti. Gli incontri restano l'ingrediente numero uno e lo ‘straordinario' in qualche modo viene sempre a bussare alla tua porta. Mi trovavo nella metropolitana. Avevo chiesto un'informazione ad una signora dalla pelle olivastra, di origini arabe mi era sembrato. "Si so dov'è, scendo anche io a quella fermata", mi disse. "Da dove viene?", le chiesi, "dall'Iraq", mi rispose, "Ma sono a Londra dal 1995".

Con un fiume di parole cominciò a raccontare di come suo fratello l'avrebbe raggiunta. Passando per la Turchia, poi per la Grecia e poi per l'Italia, da lì sarebbe andato fino a lei, attraversando la Francia e poi la Manica. Ma è stato sfortunato. Con altri compagni decise di attraversare il mare con una barca troppo piccola e annegò.
Ascoltavo il suo racconto mentre la sua espressione si faceva sofferta, e cominciò a piangere e a raccontare.

"Io mio fratello non l'ho più visto, l'ho perso nel 2002. La gente italiana è stata stupenda. Mi avevano chiesto 6000 sterline per portare il corpo in Iraq ma non avevo quei soldi e so che alcuni italiani hanno fatto una colletta ed hanno pagato il funerale. Non dimenticherò mai quello che hanno fatto gli italiani per me".

Parlava tutto d'un fiato, come a volersi liberare. "Ma dove è accaduto?", riuscii a chiederle. "In Italia, dove c'è il mare", mi disse e poi aggiunse facendo un lungo respiro, "ma non sono mai andata dove è sepolto mio fratello, non ho mai messo un fiore sulla sua tomba. Mio fratello è sepolto a Leccia, a Leccia ma non so dov'è".
In un attimo di totale sbalordimento le chiesi, "Ma vuole dire per caso Lecce, signora?", le scandii, mentre lei continuava, "Leccia Leccia, sul mare, vicino la Grecia". Quando capii, le dissi "Ma è la mia città signora", smise di colpo di parlare, e mi guardò sgranando gli occhi grandissimi e neri. "Davvero? Davvero?", ripeteva. "Come si chiamava suo fratello?" le chiesi e mi disse che si chiamava Kasm. Le chiesi di scrivermelo su un pezzo di carta per non sbagliare. E scrisse Kasm Safak.

"Va bene allora, la prossima volta che andrò a Lecce porterò dei fiori a Kasm", le promisi. Si asciugò le lacrime e mi ringrazio stentando ancora a credere a quell'incontro e a quella promessa. Ma non era certo la sola a stentare a credere.
Arrivati a destinazione mi indicò il luogo che cercavo e poi mi saluto regalandomi un sorriso che non dimenticherò mai.

La sera, tornando a casa in metropolitana, mi era sembrato ancora una volta che la vita battesse l'uomo di gran lunga in fantasia. Mi sembrò di poter collegare l'incontro della mattina con il sapore dell'assenza espresso con una penna ed un pezzo di carta da una ragazza seduta accanto a me. Scriveva parole d'amore, le pensava, faceva una pausa e poi scriveva. Con una mano copriva le parole per pudore forse per proteggere una canzone delicata non ancora nata.

Riuscì a leggere " the time is alone without you... these days without you". Tempo di solitudine senza di te, questi giorni senza di te...

Capii che il dolore stava cantando muto su un pezzo di carta e smisi di leggere il resto.
Sono scesa mentre teneva stretta con l'altro braccio la chitarra e con l'altra mano copriva il blocconotes mentre cercava le parole intorno. Là fuori, per i corridoi, un altro musicista di strada alle prese con la sua chitarra inseguiva le note con arpeggi armonici, corde appena pizzicate, il suono come gocce d'acqua confortava i pendolari stanchi, sopraffatti da un'altra giornata a Londra. Mille traslochi di vite: chi vuole vivere a Londra e chi da Londra vuole fuggire.

Un'altra notizia legata al mondo degli acquisti di case in Italia. Pare che il cantante dei Simply Red, tal Mick Hucknell, abbia comprato una casa a Cisternino, in provincia di Brindisi e invece Helen Mirren, Oscar come migliore attrice per "The Queen", ha acquistato una masseria a Tiggiano, vicino Tricase.

A Pasqua non sarò in Italia, ma qualcuno ha provveduto ad inviarmi un agnellino di pasta di mandorla, come la buona tradizione leccese consiglia. Se poi qualcuno dei lettori di buona volontà vuole portare un fiore a Kasm...

Io intanto saluto Raffaele, e lo ringrazio per il suo messaggio e poi auguro una Buona

Pasqua a tutti.

Una felice pausa da tutto.

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