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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Londra, Salento negramaro. Nel segno delle foto di Kash

Al Carlton House Terrace l'incontro fra Salento e portavoce dell'Afghanistan. A fare da guida, il fotoreporter di Alessano Gabriele Torsello. Presente una delegazione di museo e Provincia

Nel Palazzo dove ha sede l'associazione della stampa estera, The Foreign Press Association, al 11 Carlton House Terrace di Londra, a pochi passi di Trafalgar Square, si sono incontrati il Salento ed alcuni portavoce dell'Afghanistan. Per colmare quel vuoto tra l'immagine che abbiamo delle cose e le cose stesse. Specialmente se una cronaca quotidiana racconta di carri armati e sparatorie per le strade con numeri di morti che non fanno più notizia.

Qualcuno quella terra la conosce bene e recentemente ha assaggiato lo strazio del rapimento. A fare da guida tra gli ospiti c'era Kash Gabriele Torsello, il fotoreporter rapito lo scorso novembre e poi rilasciato una ventina di interminabili giorni dopo. È bello rivedersi ora, vero? Yes yes, sorridevano i colleghi incontrati in un'altra occasione, sempre a Londra, per sostenere l'appello per la sua liberazione, quando anche il suo personale orrore rischiava di non fare più notizia.

E c'era il Salento, come detto. L'occasione straordinaria sicuramente è stata la presentazione della nuova edizione di Salento Negroamaro, quest'anno dedicata all'ascolto, al racconto dell'Oriente. C'era Antonio Cassiano, direttore del Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, "Forse qualche mese fa avremmo parlato dell'aspetto estetico delle foto di Gabriele Torsello", ha detto il direttore, la serata è stata aperta con la proiezione di alcuni scatti realizzati dal fotografo di Alessano realizzati tra il Kashmir e l'Afghanistan, "oggi invece il vissuto di Torsello ci porta a tenere conto di una nuova emozione. La sua visione di quell'Oriente, dopo il suo recente vissuto, ci aiuta a guardare con meno superficialità".

Per dare una mano a colmare quel vuoto tra l'idea e la natura stessa di certi luoghi lontani, Salento Negroamaro quest'anno dedica alle culture mediterranee un'importante rassegna. Trenta foto di Kash Gabriele Torsello saranno esposte in trenta diversi Comuni della Provincia di Lecce, una anche a Otranto la punta d'Italia più a Oriente di tutti. L'appuntamento, che è solo una delle perle della rassegna giunta alla settima edizione, si chiama "Staramascé", e vuol dire "come va?". E' il saluto che favorisce l'incontro, fa partire la conversazione, e traduce bene il salentino "tutto a posto?". Partirà il 30 giugno, le porte resteranno aperte fino al 18 settembre.

Ma a parlare di Afghanistan c'erano anche Farid K. Popal dell'Ambasciata afgana, Michael Macy dell'Ambasciata americana, Dawood Azami, giornalista afgano della Bbc World Service, Abdullah Anas, ex Arab Mujahidden e Leila Blacking della Croce Rossa. Avevo letto tempo fa che le donne da quelle parti non possono insegnare, e se lo fanno vengono uccise. Che se passano lo smalto sulle unghie vengono loro amputate le dita e se portano i tacchi subiscono punizioni corporali: con il suo passo la donna da quelle parti non deve farsi notare. Sono realtà che sconcertano. Tutto sembra diverso e lontano e soprattutto distorto da immagini brutte che quelle terre ce le fanno respingere.

Prima dell'incontro, a sciogliere gli animi, a favorire i dialoghi, quelli più semplici della sontuosa sala gremita di ospiti e quelli tra popoli diversi, il vino che da il nome alla rassegna, il Negroamaro. Ci voleva. Il sottofondo musicale, neanche a dirlo, era pizzicato: tamburrelli e canti antichi che hanno continuato l'opera balsamica del vino.

Avevo chiesto a Gabriele Torsello, che più di altri ha conosciuto quella terra e ce la può raccontare, perché l'Afghanistan ha preso il suo cuore. "Veramente devo proprio dire che il mio cuore è rimasto là", ha risposto sorridendo e chinando un po' la testa, "mi sentivo bene lì, come a casa", ha continuato, "amavo vestire come loro, stare con loro, che mi hanno dato ospitalità, con generosità, fiducia. Ma ora la figura del giornalista è guardata con più sospetto, soprattutto dopo che alcuni criminali, spacciatisi per giornalisti, si sono fatti saltare in aria durante una falsa intervista e davanti alla telecamera".

Con il cuore che gli resta avrà modo, comunque, di raccontare ancora in questa mostra itinerante.

A testimoniare il Salento c'era anche Gigi De Luca, direttore dell'Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, con il quale abbiamo immaginato un concerto de "La Notte della Taranta" a Londra. Il ragno contagioso potrebbe farcela e senza sforzo da queste parti. A presto, allora.

Per vedere le foto di Gabriele Torsello: https://https://www.kashgt.co.uk

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