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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Arnesano

Lottizzazione abusiva su terreni a vincolo agricolo, in sette rischiano il processo

In sette, tra proprietari terrieri ed esecutori dei lavori, rischiano di finire a processo per un presunto caso di lottizzazione abusiva che sarebbe avvenuto sui terreni in località "Palombaro", nel comune di Arnesano

LECCE – In sette, tra proprietari terrieri ed esecutori dei lavori, rischiano di finire processo per un presunto caso di lottizzazione abusiva che sarebbe avvenuto sui terreni in località “Palombaro”, nel comune di Arnesano. Sono sette, infatti, gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone nell’ambito di un’inchiesta sul la presunta realizzazione di interventi edilizi finalizzati ad una trasformazione urbanistica su alcuni terreni vincolati da interventi connessi all’attività agricola e sottoposti a tutela paesaggistica. 

I provvedimenti sono stati notificati a Marco Pati, 42enne;  Mario Favale, 47 anni; Maurizio Podo, 49enne; Cosimo Luprano, 88 anni (tutti originari di Monteroni); Graziano Chirizzi, 40enne leccese residente  a Bologna; Fabrizio Carretti, 74enne di Monteroni; e Anna Negro, 69enne leccese. Per tutti il reato ipotizzato è lottizzazione abusiva.

Secondo l’ipotesi accusatoria i sette indagati avrebbero realizzato su alcuni terreni (in vari di proprietà di tutti loro) “interventi consistiti in attività di movimentazione terra, realizzazione di opere come scavi e spianamento, taglio di alberi da fusto, e interventi edificatori veri e propri”. Realizzazioni che sarebbero avvenute con permessi di costruire illegittimi poiché rilasciati in violazione degli strumenti urbanistici vigenti in zona. In particolare Luprano, Chirizzi, Carretti e Negro, avrebbero realizzato opere di movimentazione terra in assenza di autorizzazione. Mentre Pati, Podo e Favale avrebbero falsamente certificato “di svolgere abitualmente attività di imprenditore agricolo e di trarre da tale attività più di metà del reddito annuale”, per ottenere il permesso di costruire.

Un ipotesi, quella accusatoria, che i legali degli indagati, gli avvocati Massimo Bellini e Annarita Marasco, sono pronti a confutare attraverso riscontri e prove documentali. Gli indagati hanno venti giorni per acquisire gli atti, chiedere di essere sentiti o depositare memorie. Poi, il pubblico ministero deciderà se chiedere il rinvio a giudizio. 

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