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Cronaca

Malori per abuso di alcool, un'altra notte in trincea per gli operatori del 118

Una decina di ragazzi portati in vari ospedali. L'ultima richiesta addirittura alle 6,30 del mattino. Interventi ovunque, da Castro a Gallipoli. Che si sommano alle tante altre richieste per comuni malesseri e incidenti, fino al centinaio circa di interventi. E c'è chi dorme in strada sfinito

LECCE – Le parole del direttore sanitario dell’Asl di Lecce, Giovanni Gorgoni, non sono passate sulle notti d’estate salentine con la stessa intensità della tromba d’aria che ieri ha spazzato via alberi e auto.

L’invito alla moderazione (a muso duro e con toni diretti) e la rabbia accumulata per i costi sanitari dovuti agli eccessi dei più giovani sono stati fondamentali nel dibattito in corso. Ma nulla è cambiato dalla sera alla mattina. Ovviamente. Certo, le sue parole hanno solleticato qualche coscienza ancora addormentata e destato un coro di applausi nei tanti sostenitori di un turismo più sobrio. Il Salento, per le sue bellezze, per quei panorami mozzafiato, la limpidezza delle acque, per la storia e l’arte, lo meriterebbe.

Ma in attesa che le autorità prendano di petto la questione, assumendo decisioni anche forti, dallo Jonio all’Adriatico, la parte più sguaiata della movida continua strafottente ad annegare nell’alcool o a intossicarsi di stupefacenti. E per il 118 sono dolori. Sempre e comunque.

Appena cala il sole e inizia la musica, partono le chiamate. E dato che d’estate tutto si amplifica (turisti e visitatori fanno levitare la popolazione residente), la centrale operativa si trasforma in un fortino sotto assedio. Incidenti di varia gravità (all’una, per dirne una, un’ambulanza era sulla Veglie-Porto Cesareo), comuni malori, anziani affetti da patologie che si complicano con il caldo, si sommano ai caduti in battaglia sotto i colpi della bottiglia facile. Ed ecco che in una sola notte la media di telefonate è di un centinaio circa. E che di queste diverse siano proprio per malesseri da abuso di qualsiasi cosa provochi ebbrezza. La notte scorsa è filata via così, come sempre. Fino alle prime luci dell’alba.

I drammatici fatti degli ultimi giorni, indipendentemente dalle cause precise e ancora da accertare che hanno condotto alla morte del povero Lorenzo Toma, hanno smosso qualcosa. Almeno per quanto riguarda la ricerca di una rapidità d’intervento. Diverse discoteche si sono dotate, e altre stanno comunque stanno per farlo, di ambulanza private che sostano nei paraggi.

20150812_072439-2Da un lato, questo solleva il 118 dai casi più blandi. Dall’altro, non esula la richiesta di un intervento diretto se per precauzione si arriva al ricovero. In fin dei conti, si tratta più che altro di postazioni fisse. E così, in una decina di casi, fra Castro, Gallipoli e altre località, è stato necessario comunque un trasporto nel pronto soccorso. Erano tutti giovani semisvenuti per l’alcool. L’ultima chiamata, addirittura alle 6,30 del mattino. L’hanno trasportato a Tricase.

In tutto ciò, c’è anche una questione legata al decoro, specie nelle città rivierasche. Non tutti ovviamente hanno necessità di un soccorso sanitario, ma molti, comunque sfiniti, si addormentano sul ciglio delle strade o nei parcheggi, sfruttando pure uno spartitraffico, all’occorrenza.

Basti guardare le foto inviate da un lettore gallipolino. Risalgono a questa mattina. Sono state scattate intorno alle 7,30.  E intanto, le forze dell’ordine presidiano le strade cercando di mettere una pezza. Solo i carabinieri della compagnia di Gallipoli (che hanno competenza anche su altri punti sensibili) negli ultimi due giorni hanno eseguito un arresto, sedici denunce e diciotto segnalazioni per consumo di droghe. Un altro arresto, per spaccio, è del commissariato jonico. Tutti numeri che, sommati alla fine dell'estate, offriranno ancora una volta lo spaccato di una terra in cui si sta perdendo il senso della misura. 

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